LA PRO LOCO DI SUVERETO FESTEGGIA 40 ANNI D’ATTIVITA’
Lunedì 29 settembre a Suvereto si festeggeranno i quarant’anni di vita del locale Ente Valorizzazione Suvereto, la Pro Loco che in tutti questi anni ha dato vita a manifestazioni folcloristiche, culturali, gastronomiche attirando l’attenzione del turismo nazionale e internazionale.
Alle 21 saranno riconvocati tutti i partecipanti alla riunione che, nel ’68, pose la prima pietra dell’associazione nello stesso locale di via Carducci (sede del Comitato, prima dell’attuale noto Ghibellino), messo a disposizione per l’occasione dal Pd.
Già dai primi anni sessanta esisteva un Comitato Festeggiamenti che organizzava le feste di maggio in occasione del patrono Santa Croce (tre maggio) e della “Fiera di merci e bestiame” come si chiamava allora l’appuntamento del 5 maggio, con i fuochi d’artificio, la corsa ciclistica ecc. Ma nel 1968, sotto la spinta di Adolfo Bellatalla, un suveretano che lavorava in Rai a Milano, si sensibilizzò l’opinione pubblica sulle potenzialità di Suvereto con le sue
caratteristiche di centro storico medievale, i suoi bei monumenti, una campagna accogliente, un vino da sempre il migliore della zona… «E perché non cercare di mettere a frutto tutto questo patrimonio?», si chiedevano Bellatalla e altri sulla sua stessa lunghezza d’onda, cominciando dall’arrestare un certo degrado dovuto alla scarsa sensibilità di un po’ tutti – privati ed istituzioni di allora – verso la conservazione dei beni culturali e dell’ambiente, vero patrimonio indispensabile sul quale fondare le speranze di valorizzare Suvereto.
Fu un’assemblea molto numerosa, presenti il sindaco Dino Cionini e il suo vice Ofelio Tuci, tutti e due al termine della loro attività di amministratori, e sull’entusiasmo di nuovi progetti e proposte si andò alla formazione di un «Comitato per i festeggiamenti e la valorizzazione di Suvereto» (così si chiamò in un primo
momento) con una cinquantina di giovani che si unirono ai più navigati della precedente gestione. Furono formate tre sezioni (festeggiamenti, culturale e sportiva) partendo dall’ incentivare le manifestazioni esistenti e creandone nuove, basti pensare alla stessa “Sagra del cinghiale” che venne organizzata il 29 dicembre 1968 per la prima volta (se fosse piovuto sarebbe, addirittura, stata replicata il capodanno ’69, ma ci fu il sole e una bella nevicata serale…).
E questa cavalcata di 40 anni ha portato importanti manifestazioni, basti pensare alle splendide serate medievali, ma soprattutto ha richiamato l’attenzione notevole dei turisti, oltre che essere d’esempio per le altre realtà del
comprensorio. Risultato? Suvereto non aveva nemmeno un ristorante ed ora ne ha una ventina, non aveva ricezione ed ora ha 25 agriturismo molto belli e attrezzati, case vacanze e così via, mentre una ventina e più di aziende
imbottigliano vino pregiato e grossissimi produttori del nord sono piovuti nel comune per poter aggiungere «Vino di Suvereto» sulle loro centinaia di migliaia di bottiglie.
Ed ora? Il volontariato in generale sta soffrendo una crisi di ricambio giovanile che non c’è e Suvereto non è da meno: per ora ci sono solidissime basi, strutture uniche come il Ghibellino e il resto del patrimonio dell’Evs. Ora ci vuole un altro «colpo di reni» come nel lontano 1968.