PIOMBINO: VARIANTE URBANISTICA, REPLICA DI SD E AN
Ultimi due comunicati sulla vicenda della Variante urbanistica: il primo di Sinistra democratica, e il secondo di Alleanza Nazionale. Li riportiamo come sempre integralmente per non pregiudicare con tagli l’interpretazione. Ci scusiamo per la lunghezza.
IL COMUNICATO DI SINISTRA DEMOCRATICA
«Il comunicato del Segretario della Federazione del PD della Val di Cornia – Elba, pubblicato dopo il voto in Consiglio Comunale – inizia il comunicato di Sinistra Democratica – in merito alla variante urbanistica su industria , porto, distretto della nautica e infrastrutture, ci ha lasciati esterrefatti per l’insofferenza, il risentimento che da questo trapelano. La dichiarazione di Tortolini è un capolavoro di arroganza.
Per di più si sostanzia in un attacco personale al nostro capogruppo, come se questi avesse parlato a titolo personale e non in rappresentanza del movimento.
Dal comunicato emerge chiaramente che il PD della Val di Cornia non sopporta e non ammette il dissenso e la divergenza di opinioni. Li ritiene “elementi di scorrettezza” e li dileggia come “teatrino periferico della politica”.
Un tale atteggiamento non riusciamo a giustificarlo, se non con il nervosismo di chi si sente isolato e solo, avendo perso anche il sostegno degli alleati.
Dopo il voto di astensione, non solo nostro, ci saremmo aspettati una riflessione attenta e serena su quanto è accaduto ed un’analisi approfondita sulla nuova situazione che si è venuta a creare, per cercare di superarla in termini positivi.
Al contrario, la risposta si è articolata in un susseguirsi di insulti e di minacce. Un comportamento, questo, tale da non contribuire a risolvere quei problemi che, piaccia o non piaccia a Tortolini, stanno di fronte a noi in tutta la loro portata.
Questo modo di concepire i rapporti politici ha fatto sì che il ruolo del Consiglio Comunale, in questo mandato, sia stato, in certi momenti, fortemente sminuito e mortificato.
Per non parlare del principio di collegialità, elemento fondamentale per un corretto e fisiologico sviluppo di un’alleanza, che invece è stato pressoché costantemente disatteso.
La sua negazione, oltre a contrastare con un elementare senso della democrazia, va a danno dell’intera collettività, perché produce risultati , spesso,non soddisfacenti e solo in parte condivisi.
Le emergenze, per fare un esempio, sono diventate una regola e sono servite finora solo a comprimere il dibattito e la dialettizzazione dei problemi.
Per quanto ci riguarda, spesso siamo stati, su problemi importanti, posti di fronte al fatto compiuto e messi nella condizione di prendere o lasciare, senza avere la possibilità di un confronto proficuo e tale da permetterci di migliorare e perfezionare tali provvedimenti .
Alla radice della condizione di isolamento, nella quale per la prima volta è venuto a trovarsi il partito di maggioranza relativa, ci sono ragioni e cause, che certo non si rimuovono con le minacce e con gli insulti, con l’arroganza e l’insofferenza.
Il PD , è scritto nel comunicato, vuol capire se la linea di SD è quella incarnata dall’intervento del proprio capogruppo, perché “in questa ultima ipotesi, il patto politico con Sinistra Democratica subirebbe incrinature a Piombino e non solo”.
La risposta è che SD a Piombino si riconosce in pieno con l’intervento di Benifei .
Se poi, come sostiene Tortolini , al PD interessa governare con Sinistra Democratica – conclude il comunicato – la strada da percorrere non è quella degli insulti, che non raccogliamo, né quella delle minacce, che francamente non ci intimoriscono».
Per l’Ufficio Presidenza
Sinistra Democratica Piombino Val Di
Cornia e Gruppo Consigliare
Campitoti Gabriele,
Grilli Ado,
Fabiani Roberta,
Pasquinucci Enrico,
Salis Monica,
Mischi Fabio,
Bertagna Fausto,
Benifei Ilio.
IL COMUNICATO DI ALLEANZA NAZIONALE
«La variante al Piano Strutturale – inizia Giampiero Amerini capogruppo di AN in consiglio comunale a Piombino – relativa all’accordo di pianificazione che interessa lo sviluppo del porto, le infrastrutture, il distretto della nautica e il nuovo piano industriale, è stata votata solo dai consiglieri del Partito Democratico. Gli altri, di Sinistra Democratica, di Nuova Piombino e del Gruppo Misto, si sono astenuti.
Una frattura su questo specifico argomento o la maggioranza comincia a perdere pezzi? Saranno i prossimi consigli e il voto definitivo sulla variante a stabilirlo. Del resto, quello che è stato definito il consiglio comunale più importante nella storia di Piombino, non ha visto solo divisioni nella maggioranza. In quella riunione, infatti, i vari gruppi presenti in consiglio comunale hanno espresso posizioni diverse, almeno nelle motivazioni del voto.
Per quanto riguarda la posizione di Alleanza Nazionale si può riassumere nei seguenti punti:
1) Per lo sviluppo del porto siamo perfettamente d’accordo con quanto previsto nella variante.
2) Sul distretto della nautica, che nelle linee generali riteniamo positivo, abbiamo grosse perplessità sulla scelta delle due ubicazioni. In particolare, per Poggio Batteria, riteniamo gli alti costi per la costruzione e la mancanza di spazi a terra, una grossa limitazione. Inoltre, l’ampliamento del porto commerciale porterà un notevole aumento di traffico di navi di grosso tonnellaggio, che renderanno difficoltosa e rischiosa l’uscita delle barche. La scelta di un unico porto alla Foce del Cornia, a nostro parere, sarebbe stata più valida, sia dal lato economico, sia da quello funzionale.
3) Perplessità, e molte, anche sul mini mill, non sulla sua validità, che è scontata, e neppure sull’ubicazione prevista nella variante, che si può anche accettare, ma sul rapporto fra l’impatto ambientale e i benefici che porta. L’avvicinamento della fabbrica alla città può essere accettato, solo a condizione che, nel complesso, l’inquinamento generale sia notevolmente ridotto.
La costruzione del nuovo impianto porta anche modifiche sostanziali alla viabilità prevista per l’accesso alla città: sparisce, infatti, il braccio della 398 che doveva arrivare in Viale della Resistenza, e che aveva il compito di dividere definitivamente la fabbrica dalla città. Forti dubbi anche che la 398, che al porto arriva con sole due corsie, riesca a sopportare il traffico previsto.
Rimane infine la probabilità della cessione alla Lucchini, con “la formula” delle osservazioni, di una parte di Città Futura di proprietà del comune. L’esperienza del Piano Strutturale, che con alcune osservazioni è stato modificato sostanzialmente, ci ha insegnato molto. Sappiamo che lo spazio previsto nella variante non è sufficiente per costruire il mini mill e, quindi, dovremo cedere ulteriore territorio. In questo caso la città dovrà avere un “ritorno” notevole, specialmente sulla viabilità.
Ci siamo astenuti perché ci sono ancora troppe incertezze. La nostra, comunque, è un’astensione che può anche cambiare … se gli interessi della città saranno salvaguardati».
Alleanza Nazionale
Il capogruppo Giampiero Amerini