ROCCO GARUFO… NON DIMETTERTI A CAUSA DI INTERNET
Le recenti dimissioni dell’assessore provinciale di Livorno Rocco Garufo, dimessosi ufficialmente per una Maxi bolletta causata da un eccesso di traffico tramite la chiavetta per navigare su internet, fanno intuire ancora una volta quanto sia distante, o quanto meno poco attenta, la macchina della pubblica amministrazione nei confronti delle tariffe e delle nuove tecnologie.
Secondo un nostro esperto, l’unico modo possibile per raggiungere in sei mesi la bolletta stratosferica di 39.000 euro, è quello di navigare su internet senza nessun tipo di abbonamento ne flat ne a consumo, tramite cellulare per l’intero periodo. Infatti ogni Mega byte costa senza nessuna convenzione 6 euro, sia con Tim che con Vodafone, e le convenzioni attualmente attivabili sono numerosissime, basta chiamare i call center o visitare i rispettivi siti internet. Un mega si scarica con le nuove chiavette veloci HSDPA in circa 5-10 secondi.
Calcolando circa 20 giorni di navigazione al mese con un consumo medio quindi di 6500 euro sempre al mese, questi importi sono pari a circa 54 Mb al giorno che sono un traffico normale per un navigatore evoluto che riceve molte e-mail (figura che rientra a pieno in quella di un assessore provinciale molto impegnato come lo è stato Garufo.)
Se qualcuno ha colpa di ciò che è avvenuto quindi al primo posto non vi è l’assessore ma vi è il gestore telefonico, che ha ben chiaro ciò che avviene su ogni linea e che al primo picco di consumo (i primi 1000 euro in questo modo sono stati contabilizzati in circa tre giorni lavorativi) avrebbe dovuto avvisare l’utente.
Al secondo posto vi è chi dentro la Provincia di Livorno direttamente si occupa dei contratti telefonici e quindi anche delle relative opzioni tariffarie (o nel caso la gestione sia esterna, l’azienda che le cura per conto della provincia).
All’ultimo posto viene l’utente, l’assessore, che tra un atto, un appuntamento, una conferenza, ecc, avrebbe dovuto pensare che la compagnia telefonica che gli garantisce la connettività avrebbe potuto agire in malafede, e che dentro la Provincia gli impiegati che gestiscono i contratti telefonici potrebbero averli curati con superficialità.
Quindi il Grillo parlante invita l’assessore Garufo a ripensare sulle sue scelte, ritirare le dimissioni, se questo è il vero motivo per cui le ha date, e denunciare l’accaduto al garante delle comunicazioni senza pagare alcun che, perché questo è il tipico caso da interpellanza parlamentare e da intervento del garante.
Inoltre lasciare l’incarico a pochi mesi dalla fine del mandato, oltre ad essere un po’ anomalo, mette a rischio tutti quegli accordi, a partire da quelli sulle tanto contestate centrali a biomasse, che hanno bisogno di una persona esperta in materia per essere seguite, e non di uno appena arrivato che magari non conosce neanche l’argomento del contendere.
Si invita poi, per concludere, il Presidente Kutufà a far controllare da personale esperto, e con grande attenzione, tutte le bollette della Provincia, che potrebbero riservare altre sorprese, e a cambiare immediatamente l’attuale gestore telefonico.