FOLLONICA, A RISCHIO CHIUSURA IL POLO UNIVERSITARIO

«La triennale a partire dall’anno prossimo non avrà più il primo anno e si avvia alla chiusura».
Sono state queste le parole del presidente del comitato per la didattica di Scienze ambientali Professor Leonzio alle matricole del corso che il 13 ottobre scorso si sono presentate per il loro primo giorno in facoltà.

Un brutto inizio d’anno quindi per l’università a Follonica, che ricordiamo ha aperto i battenti nell’ottobre del 2004, fa parte del Polo Universitario Grossetano dell’università di Siena, ed è sede del Corso di Laurea di Primo Livello in Scienze Ambientali nel curriculum “Ecologia e Gestione della Fascia Costiera (EcoGeFCo)” e del Corso di Laurea Specialistica “Tecnologie di Monitoraggio e di Recupero Ambientale (TMRA), di questa Università.

Follonica è stata scelta dall’università di Siena come sede per questi Corsi di Laurea e per gli studi sulla fascia costiera perché la sua conformazione geografica, la particolare morfologia del Golfo e del suo mare, la pone come luogo ideale per lo studio degli ecosistemi marini e terrestri. Il Golfo di Follonica e l’Arcipelago Toscano rappresentano un catalogo immenso d’informazioni: farne oggetto di studi significa soprattutto candidarsi ad essere strumento di conoscenze fondamentali, utili anche ad altre realtà, italiane e non solo.

La profonda crisi in cui è caduta l’università di Siena, di cui hanno parlato recentemente le cronache nazionali, anche a causa delle leggi proposte dal ministro Mussi, sono rimbalzate prepotentemente su tutti i rami periferici di questa università, che per mancanza di docenti a ruolo è costretta, malgrado ad esempio Follonica detenga con circa 25 matricole il secondo corso più numeroso di tutta la facoltà di SMFN, alla chiusura a partire dal prossimo anno di gran parte di queste sedi.

Stime fatte dentro l’ateneo follonichese parlano in almeno 300.000 euro, tra apporti pubblici ed eventualmente privati, i contributi da trovare esternamente all’ateneo per poter salvare il corso follonichese, attorno al quale ormai ruotano circa 500 studenti, che contribuiscono all’economia della città nei periodi invernali di bassa stagione. A riprova dell’importanza di questo corso, in un sondaggio interno fatto alle matricole follonichesi 2008, nessuna di queste si sarebbe iscritta a quello gemello che si tiene a Siena nel caso l’università a Follonica non esistesse, in quanto la quasi totalità degli studenti presenti provenivano dal grossetano e dalla Val di Cornia.

Scritto da il 18.10.2008. Registrato sotto Giovani e Sapere. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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