ALTRO CHE SINISTRE, GLI STUDENTI VEDONO LA SCUOLA ALLO SFASCIO
Riportiamo una riflessione di Luca Baragatti iscritto al Partito Socialista, ma anche studente universitario, che ci illustra la situazione universitaria pisana, durante questi giorni di protesta per il decreto Gelmini.
« ”Una protesta da leggere e interpretare con molta attenzione e cautela da parte delle forze politiche. Diversa dal ’68 e dal ’77, più simile alla ”pantera” del ’91, ma con caratteri propri, lontana dai partiti, decisa a non farsi strumentalizzare”.
Seppur il Governo ogni giorno colpevolizza le forze di centro sinistra e addirittura all’approvazione del decreto-Gelmini qualche loro esponente ha affermato che la ricreazione per la Sinistra è finita, noi socialisti non abbiamo visto simboli di partito, né striscioni con slogan politici; io, esponente politico e rappresentante degli studenti universitari di giurisprudenza a Pisa, ho parlato con studenti sereni e per niente facinorosi come la maggioranza di governo sostiene; consapevoli della centralità e importanza della loro protesta.
Insomma un fenomeno da guardare con molta attenzione e da rispettare perché, seppur l’effetto mediatico di questi ultimi giorni ha ribaltato i numeri della protesta assegnando la maggioranza a chi vuole perseguire il normale diritto allo studio, la verità non è certo questa in quanto in tutti i paesi e tutte le città non solo studenti, ma anche genitori, insegnanti, personale tecnico amministrativo sta protestando civilmente contro un decreto difforme dalle reali esigenze dell’istruzione italiana.
Dopo anni di battaglie socialiste per la difesa della scuola pubblica, oggi più che mai stare dalla parte della protesta studentesca significa coniugare la difesa della scuola pubblica con l’esigenza di una nuova qualità. Ciò significa più ricerca, più formazione, meno nozionismo. Ciò significa riaprire il tema della riforma delle riforme che hanno mortificato la qualità dell’insegnamento universitario negli ultimi decenni. Corsi semestrali, lauree triennali, bienni specialistici e polverizzazione dei corsi dei laurea le prime cose da mettere sul tavolo di una discussione tra forze politiche e mondo universitario.
La Gelmini dice che il suo è un semplice decreto per tagliare gli sprechi. Spetta a noi socialisti insieme alle altre forze riformiste italiane nonché alla società rilanciare chiedendo al governo di riaprire il tavolo della riforma vera anche perché gli italiani sono stanchi di questo abuso di potere da parte del Governo di fare cambiamenti radicali senza prima dibatterne.
Noi socialisti diciamo un NO secco a chi dell’Italia vuole farne un uso privatistico perché come recita la nostra Costituzione, l’Italia è una nazione democratica dove a decidere siano i cittadini.
Diciamo questo anche in virtù della prossima legge che Berlusconi vorrà approvare, ossia quella sulle elezioni Europee con sbarramento al 5% senza preferenze: non siamo d’accordo in quanto al Parlamento di Bruxelles non vi sono forza governanti ma solo rappresentative e perché togliere il diritto di scelta dei candidati ai cittadini sarebbe l’ennesima “porcata” dopo quella per le elezioni politiche».
LUCA BARAGATTI
CONSIGLIERE NAZIONALE PARTITO SOCIALISTA