PIOMBINO: DOPO LE CIRCOSCRIZIONI, TORNERANNO I RIONI?
Riportiamo una riflessione del partito socialista sul futuro del volontariato dopo la fine delle Circoscrizioni che avverrà alla fine di questa legislatura a giugno 2009.
Come lista Insieme per lo Sviluppo – Partito Socialista abbiamo a suo tempo criticato la cancellazione da parte del governo Prodi delle Circoscrizioni nei centri sotto i 100.000 abitanti. Si è colpito uno strumento di partecipazione, democraticamente eletto e che non pesava già più sui bilanci comunali e che invece riusciva ad organizzare iniziative di promozione turistica, sociale e culturale a costo quasi zero promuovendo il volontariato ed i suoi valori.
Non si è invece toccato la spesa pubblica la dove davvero doveva esserlo: accorpamento dei piccoli comuni, riorganizzazione delle province sino ad immaginarne la loro soppressione, cancellazione dei numerosi enti inutili regionali che prolificano solo per stipendiare ex politici a fine carriera. Vogliamo quindi aprire un dibattito su questo tema, valorizzando i cambiamenti e le spinte per una maggiore partecipazione dei cittadini alle scelte publiche, spinte alle quali i soli partiti non sanno dare risposte adeguate. Molta gente fa politica, ma non la fa o non la vuol più fare attraverso i partiti. Bisogna prenderne atto e trarne le conseguenze. Lo diciamo senza demonizzare i partiti, ma consci dei loro limiti.
Una partecipazione non di facciata, ma libera e vissuta implica allora il coraggio di andare oltre lo schema partitico, pur rimanendo nel contesto di organismi eletti e riconosciuti ed in questa direzione dovrebbero andare anche le nuove Circoscrizioni che noi immaginiamo. Ci attendono anni di profonda trasformazione sociale ed economica che non possiamo pensare di attuare senza una discussione puntuale con la popolazione.
In tal senso è da cogliere l’occasione per una revisione territoriale dei confini ora validi per le Circoscrizioni. Fare, cioè, di necessità virtù, rivedendo i perimetri naturali per abbinare le problematiche al territorio che le vive: si pensi alle zone limitrofe all’area industriale, all’area di ingresso in Piombino, alle zone da valorizzare sia in senso turistico che agricolo (Populonia da un lato e Riotorto dall’altro).
I confini quindi visti non come elemento puramente amministrativo, ma come mezzo per riavvicinare la gente parlando più capillarmente dei problemi che li investe. Questo servirebbe di più anche all’Amministrazione, che dotandosi di una articolazione maggiore per l’ascolto sul territorio sarebbe aiutata nel prendere decisioni e nel dare risposte, non soltanto attraverso serate di divulgazione dove il cittadino è spettatore passivo di scelte già fatte, bensì elaborando insieme alla gente.
Infine, è giusto perseguire una sburocratizzazione, non legando più delibere ed approvazioni da parte delle Circoscrizioni al momento finale di questi iter, ma facendo invece pesare le opinioni nel momento di elaborazione. In questa direzione occorrerebbe andare per ripensare il ruolo delle Circoscrizioni nel nostro Comune».
Coordinamento Insieme per lo Sviluppo – PS Piombino