I RISULTATI DELLA CONFERENZA SULLA SCUOLA A PIOMBINO
Il 31 ottobre al Centro Giovani si è tenuta una conferenza dal titolo “Unica è la scuola” alla quale è stato invitato Giuseppe Bagni, docente di scuola superiore a Firenze, facente parte dell’associazione degli insegnanti CIDI (Centro di iniziativa democratica degli insegnanti). Al tavolo vi erano inoltre due maestre elementari, uno studente del Liceo, l’Assessore alla pubblica istruzione e, a sorpresa, il Sindaco di Piombino Anselmi.
La prima a prendere la parola è stata una delle due maestre, Vania Razzi, la quale ha proposto, dal momento che il governo ha accusato le maestre, i professori e gli studenti di non saper leggere e di non conoscere a sufficienza ciò che è scritto nel decreto, di permettere al prof. Bagni di illustrare la situazione di modo che sia possibile dire di aver letto con attenzione e di essere pienamente a conoscenza dei fatti. Al che è intervenuto il portavoce del Comitato studentesco del Liceo, il quale ha iniziato ad elencare i vari contro che questa riforma, diventata adesso legge, possiede a partire dagli ingenti tagli fino ad arrivare al conseguente possibile aumento delle tasse universitarie così che verrà esclusivamente promossa una cultura d’elite.
Un altro problema sollevato è quello della trasformazione delle università in fondazioni chiedendosi chi mai potrebbe investire nelle facoltà di Lettere o di Filosofia cosa che, per sollevare una delle conseguenze, porterà ad un drastico calo di docenti preparati in queste materie. Dopo di che è stato il momento del professor Bagni il quale ha esordito notando che caratteristica della protesta che da molti giorni dilaga è, questa volta, una forte eterogeneità; infatti, in piazza, si vedono indiscriminatamente professori, maestri, genitori e studenti. E’ passato poi a dipingere la scuola di oggi, almeno per quello che viene rappresentato su YouTube, come una scuola in cui vige la paura, la violenza, il bullismo.
Ma essa non è solo questo, anzi, è molto di più. La forza della scuola è la presenza e l’applicazione di un forte principio democratico e d’integrazione razziale. Questo è ciò che preoccupa l’attuale forza politica; è, infatti, dalla diversità che nasce la novità ma è proprio questo cambiamento che suscita timore. Che nella scuola ci sia bisogno di una riforma è indubbio poiché sono molte le storture e chi la ama dovrebbe prendere dei provvedimenti ma in modo adeguato e non operando con tagli che altro non sono se non imposizioni da parte della manovra finanziaria del governo. Ciò che tra le mura scolastiche non viene considerato, come ha ricordato Bagni, è che oltre al bambino studente dovremmo lasciare spazio a ciò che il bambino vorrà diventare sostenendo i suoi desideri e le sue aspirazioni perché, conclude, sono fondamentali nel cambiare la società di domani.
Molti applausi si sono levati dalla sala gremita di persone e tra il pubblico alcuni hanno voluto dire la loro. Un altro ragazzo del Comitato studentesco ha annunciato che, probabilmente, sabato 22 novembre verrà allestito in una piazza di Piombino un palco sul quale avrà luogo un dibattito riguardante i temi caldi della legge Gelmini. Al che dalla professoressa Levorato si è levato l’appello a non chiamare sul palco rappresentati dei partiti politici o di sindacati adducendo che questi ultimi devono rimanerne fuori di modo da non subire nessuna forma di strumentalizzazione.
E’ poi intervenuta Letizia Braschi, precaria della scuola media, la quale ha fatto notare che il decreto Gelmini non è altro che la pars destruens del progetto di riforma sulla scuola messo in atto dal governo, infatti molto avremo ancora da vedere con il decreto Aprea il quale ha come obiettivo quello di dare alla scuola un impianto più manageriale rinominando, per esempio, il Consiglio d’Istituto come Consiglio di amministrazione. Come ha poi detto la professoressa Boninu l’indignazione nei riguardi della legge 133 è sorta tardi dal momento che la stessa era stata presentata da luglio/agosto di quest’anno e su quotidiani, come “La Repubblica”, l’attenzione è stata focalizzata esclusivamente su problemi di facciata come il grembiulino o il voto in condotta lasciando in secondo piano le vere problematiche.
Al seguito vi sono stati gli interventi dell’Assessore Anna Tempestini e del Sindaco Gianni Anselmi. La conferenza si è chiusa con l’invito a partecipare, il 6 novembre alle ore 21, ad un’altra conferenza che avrà come ospite l’Assessore regionale all’istruzione Gianfranco Simoncini.
Serena Scateni