LA CANTINA CHE NON C’E’ TRA LE CANTINE D’AUTORE
Nell’ambito del convegno dedicato al marketing territoriale a cui le Città del Vino partecipano nel quadro della pianificazione urbanistica dei territori vitivinicoli, la cantina Muratori di Suvereto verrà presentata quale esempio di architettura di “ultima generazione”.
Mercoledì 12 novembre, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, Palazzo Franchetti, a Venezia a cura di Urban Promo si terrà un’importante tavola rotonda, nel contesto della Biennale di Architettura e per conto dell’Università IUAV, dedicata ai progetti di pianificazione urbanistica dei territori vitivinicoli.
In particolare sarà affrontato il tema “Le cantine d’autore, fra impresa e paesaggio”. Tra le cantine oggetto del dibattito è stata scelta La cantina che … non c’è, la grandiosa , se pur invisibile, realizzazione firmata dallo studio Loda e Pagliari di Brescia per la Tenuta Rubbia al Colle Muratori, in comune di Suvereto, città del vino.
Saranno l’architetto Massimo Pagliari dello Studio Tecnico Loda – Pagliari e il vicepresidente e responsabile del Progetto Arcipelago, dottor Francesco Iacono, a illustrare le motivazioni della scelta di una architettura ipogea: massima rispetto dell’ambiente e del paesaggio, rinuncia a infrastrutture monumentali visibili. Una cantina che … non c’è con grandi spazi, costruita pensando alla tutela del lavoro dell’uomo e che non offende lo sguardo.
Un vigneto, la macchia mediterranea, gli olivi coronano la collina e ne salvaguardano l’identità territoriale. Una realizzazione che ha già fatto parlare molto di sé e che si allinea ad altri importanti investimenti in questo tipo di architettura, definita di nuova generazione.