PIOMBINO: STOP DI UN MESE ALL’ALTOFORNO, 1600 IN CASSA NTEGRAZIONE
Alla fine è giunta la peggiore delle notizie, quella che tutti speravano, in cuor loro, che non arrivasse: lo stop dell’altoforno, e con essa la messa in cassa integrazione di 1600 dipendenti Lucchini.
La comunicazione ai dipendenti è avvenuta con un comunicato, “informazioni flash”, a firma dell’amministratore delegato del Gruppo Lucchini Hervè Kerbrat. In un primo momento era stata previsto un fermo dell’altoforno di dieci giorni solo a fine anno, ma in ragione dell’attuale livello di ordinativi, «si dovrà fermare sino a fine anno, a partire dall’ultima settimana di novembre o dalla prima di dicembre».
Il comunicato prosegue dicendo «in questo periodo di difficoltà abbiamo la volontà di preservare gli investimenti strategici necessari per il nostro futuro, adattandoli però nel contempo alla nostra capacità finanziaria. A causa dell’attuale incertezza globale attenderemo la fine del primo trimestre 2009, prima di confermare il livello e le tempistiche dei nostri investimenti complessivi. Quelli relativi ad ambiente e sicurezza rimarranno invariati. La scorsa settimana abbiamo rivisto la nostra situazione con l’amministratore delegato Mordashov il quale ha riconfermato la sua piena fiducia nel futuro del nostro gruppo».
Con il fermo dell’altoforno lo stabilimento terrà a lavoro circa 400 operai, quelli della cokeria che non può fermarsi e il treno rotaie. Sarà necessario pensare ai contratti atipici che non hanno ammortizzatori sociali e che ad oggi sono stati “salvati” da un accordo sindacati-azienda, e si dovrà pensare anche ai lavoratori dell’indotto, che con questo stop vedranno ancora di più aggravarsi la situazione, con oltre duemila persone senza lavoro, malgrado gli sforzi in questi anni da parte di molte imprese per diversificare il mercato di sbocco.