PIOMBINO: ASA CHIUDE I CONTATORI ANCHE A CHI PAGA
L’ASA, l’azienda che gestisce gli acquedotti della Val di Cornia, riesce a stupire ogni giorno i suoi utenti sempre di più, e questa volta lo fa con tutta una serie di azioni che sono più da “Banda Bassotti” che da gestore di un servizio pubblico. Nella lettera che vi proponiamo, un utente dichiara che il gestore dell’acquedotto, nonostante la regolarità dei pagamenti, ha fatto tramite un suo addetto violazione di proprietà privata senza preventiva comunicazione, e tolto l’acqua tramite sigillo del contatore lasciando una persona malata e gli animali domestici senza poter bere. Sono accettate ovviamente le repliche del gestore e saranno pubblicate lettere di casi simili, per capire se si tratta di un caso isolato, oppure della norma da parte di ASA.
«Spett. ASA
In data odierna, la mia compagna, che abita in loc. Baratti 39 mi ha telefonato per informarmi che era stato “magicamente” sigillato il contatore dell’acqua posto dentro la nostra proprietà privata. Nonostante i pagamenti siano regolari, ci siamo visti comunque sigillare il contatore. Questi sono misteri dell’ASA, che purtroppo risulta sempre più assomigliare ad un “carrozzone monopolista” dedito allo sfruttamento, invece che al servizio, della popolazione. (…)
Generalmente una società seria avverte sempre i propri clienti in caso di qualsiasi anomalia da cui potrebbero scaturire eventuali disservizi, ma l’ASA ovviamente preferisce andare in “deroga alle leggi” e far scavalcare i cancelli delle proprietà private altrui ai propri funzionari.
Vi ricordo però che l’acqua è un bene di primaria necessità, e nessun Ente, Amministrazione, Stato, o essere umano di qualsiasi mondo può negarla a qualsiasi essere vivente, e figuriamoci se può permetterselo un “carrozzone” come è oggi l’ASA.
La cosa più grave, ovviamente nell’idiozia della vostra azione punitiva, è che per sigillare il contatore vi siete permessi, come veri e propri ladri professionisti, di accedere all’interno della mia
proprietà in modo illegale. Peraltro proprietà che risulta essere completamente recintata e chiusa tramite cancelli con lucchetto. Questa azione illegittima eseguita da voi presso la mia abitazione,
abitazione che da oggi purtroppo anche i vostri tecnici conoscono bene per essersi abusivamente e dolosamente introdotti si chiama violazione di domicilio e violazione della riservatezza personale.(…)
Quindi con la presente e per i motivi suddetti vi accuso formalmente: di violazione di domicilio (accesso illegittimo in proprietà privata), di lesioni personali a causa dell’impossibilità per la mia compagna di assumere medicinali importanti che vanno presi con acqua (noi non compriamo acqua imbottigliata in quanto abituati a bere l’acqua del rubinetto) oltre che all’attentato alla integrità e la salvaguardia degli animali domestici (galline, conigli, pesci, cani, gatti) i quali a causa dell’interruzione forzata dell’impianto di abbeveramento sono attualmente ancora senza acqua da bere, oltre ai danni che chiederò in solido a codesta società per i guasti arrecati ad attrezzature presenti nell’abitazione. (…)»
Ricci Dario