NO FANGHI: «FACCIAMO IL PUNTO DELLA SITUAZIONE»
I “No Fanghi” fanno il punto della situazione alla data odierna, e illustrano tutte le criticità di un operazione ormai archiviata e dei piani ed accordi futuri sulle bonifiche a Piombino. Leggiamo insieme.
«Tutti i tempi dell’ Accordo sui fanghi di Bagnoli sono saltati e nessuno degli Accordi ulteriori per le bonifiche, la reindustrializzazione ed i rifiuti industriali di Piombino è stato firmato e dunque è ancora dubbia la priorità alla risoluzione dei problemi di Piombino rispetto al trasporto dei fanghi di Bagnoli.
Lo stato di emergenza a Napoli che giustificava il trasporto dei fanghi a Piombino è stato cancellato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
La SS 398 che il Sindaco voleva comunale è rientrata dove è stata per circa quattro anni e cioè nel corridoio tirrenico dove la collocò l’accordo tra Regione Toscana e Ministero dei Lavori Pubblici.
Tutti i soldi per l’Accordo per i fanghi di Bagnoli (oltre 680 milioni di euro) non c’erano e non ci sono.
Anche i 272 milioni annunciati come finanziati, in realtà non lo erano poiché lo stesso Sindaco ammette, solo ora, che 60 milioni sono stati tagliati e 33,5 sono ancora da confermare.
Le altre erano risorse già previste e finanziate (bonifiche di Città futura, opere portuali), ulteriori stanziamenti del Ministero e, sopratutto, consistenti somme del Commissario di Governo di Napoli (73 ml/euro).
Dei 272 milioni promessi, in realtà, ne sono stati trasferiti 30: 12 al Comune e 18 all’Autorità Portuale. Quelli del Comune sono destinati alla strada 398: un’opera che ne costa 60 e che, come annunciato, sarà realizzata dalla SAT nell’ambito dell’autostrada Tirrenica. Come si spiega questa assurda contraddizione?
L’altra conferma è che il nuovo Accordo, che il Sindaco si accinge a firmare, e che prevede opere per 204 ml/euro, non ha la minima copertura finanziaria. Solo impegni programmatici del Ministero dell’ambiente per 72 ml/euro. Il resto dovrà venire dai privati (con i quali non è stata stipulata nessuna transazione) e dalla vendita di altri 3 milioni di mc. di vasche (che non esistono) per il refluimento di altri rifiuti, dopo quelli di Bagnoli.
Con chiarezza emerge ora che quello che era un diritto per Piombino (la bonifica delle aree industriali e del mare antistante) è perseguibile solo accettando i fanghi di Bagnoli oggi e altri fanghi domani.
Al Comitato non interessa il rispetto dei termini di un’operazione sbagliata, ma siccome la motivazione pubblicamente sostenuta è che a Piombino c’erano le condizioni per portare i fanghi già ad ottobre 2008 (altrimenti sarebbe stato più conveniente portarli nel porto di Napoli dove sono in costruzione vasche simili a quelle di Piombino), chiediamo che siano fornite spiegazioni.
E’ ormai chiaro che portare i fanghi a Piombino è un operazione sbagliata dal punto di vista ambientale, non può essere giustificata da un’emergenza che non c’è ed è enormemente più costosa rispetto alla bonifica in loco.
Non ci vuole molto a capire che questa gigantesca operazione è priva di fondamento ed è destinata a restare una grande incompiuta per chissà quanti anni. Bonifiche e porto dovranno attendere decenni. A crescere saranno invece le vasche di rifiuti in mare e le criticità ambientali del nostro territorio.
Anziché una svolta epocale l’operazione Bagnoli si è rivelata e si sta rivelando una colossale perdita di tempo»
COMITATO NO FANGHI