ANSELMI: BONIFICHE, CITTA’ FUTURA E CONTRIBUTI EUROPEI
Abbiamo intervistato il sindaco di Piombino Gianni Anselmi per capire, ad alcuni mesi di distanza, quali sono le novità sul processo delle bonifiche della città e sull’andamento dei progetti intrapresi negli ultimi due anni.
Signor Sindaco, quali sono le novità sulla situazione delle bonifiche di Piombino, anche alla luce delle recenti critiche sulla stampa, e sugli eventuali contributi dell’unione europea sulle bonifiche di città Futura?
Sulle bonifiche siamo in via di definizione di un importante accordo che mantiene Piombino in posizione di prima linea tra i SIN (siti d’interesse nazionale ) da bonificare in Italia. Si parla troppo poco del fatto che Piombino sta lavorando su accordi per la bonifica e infrastrutturazione del proprio territorio a fronte di un quadro nazionale di 54 SIN, e pochi altri di questi hanno accordi in fase di definizione così avanzata.
Questo significa anche continuare a concertare con tutti i livelli istituzionali e assumere posizioni responsabili in questo scenario. L’accordo sulle bonifiche si aggiunge all’accordo sottoscritto a dicembre, quello generalmente chiamato “accordo sui fanghi di Bagnoli”. Questo accordo, che vale nel complesso 680 ML di euro, rispetto ai quali la parte dei fanghi di Bagnoli rappresentano 73 ML di euro. Posso capire che ci sia questa simbologia legata ai fanghi, utile per qualche polemica “di comodo”, ma di fatto siamo davanti ad una prospettiva di medio-lungo termine, che però ha già mostrato manifestazioni finanziarie.
Quando si dice che non ci sono i soldi, sia io che il presidente dell’autorità portuale, ci chiediamo quali siano i canali dei bene informati. Di fatto ci sono già 155 milioni di euro nelle casse dei soggetti sottoscrittori dell’accordo, 73 ML in quelle del commissario delle bonifiche della Campania, e 82 nelle casse del Comune e dell’autorità portuaria di Piombino: 13,9 ML in quelle comunali e 68,1ML in quelle dell’autorità portuale.
L’accordo era di 272,5 ML di euro, quindi con 155 ML di euro già definiti la copertura attuale è del 56,8%, ma se si considera che la SS398 torna dell’alveo ministeriale (sarà realizzata dalla SAT) allora l’importo totale del finanziamento è di 212,5 ML di euro, e quindi siamo ad una copertura reale del 73% dell’accordo. Queste cifre avranno ovviamente una erogazione graduale, essendo un accordo molto grosso, ma questi sono dati ufficiali difficilmente contestabili.
Entro la fine dell’anno inoltre, l’autorità portuale metterà in gara il primo banchinamento per 32ML di euro, e speriamo che il CIPE entro la fine della settimana, per l’avvio della nuova autostrada tirrenica, dia l’ok a partire, per i lavori di realizzazione dell’autostrada, con il “lotto 0” di Livorno e la SS398 di Piombino. La SAT è la titolare del progetto e noi abbiamo l’interesse che lo metta in gara in tempi brevi. Proseguono anche le riunioni di carattere tecnico sulla questione dei materiali di Bagnoli e chi dice che gli accordi sono saltati vorrei sapere a cosa pensa.
Perché allora i tempi previsti dal crono programma dell’accordo non sono stati rispettati?
Perché l’accordo è stato scritto immaginando che il governo di allora, di centro sinistra, avesse una continuità. Noi avremmo avuto in quel caso l’accordo entro quattro mesi, ai sensi del 252 bis, accordo che dovremmo avere entro l’inizio del prossimo anno, ma questo accordo intermedio di ora ci permette di stare in pista in vista di quell’accordo, sulla reindustrializzazione vera e propria. Un cambio di governo non è come cambiare un assessore, non era nemmeno scontato che rimanessimo in cima alla lista tra i SIN da bonificare.
E riguardo l’interpellanza del deputato napoletano di Forza Italia Gioacchino Alfano sullo stop dell’operazione Bagnoli-Piombino?
Quella fa parte di quelle cose che in un questa vicenda ogni tanto vengono fuori. Le cose ad oggi procedono, ma se il governo un giorno venisse e ci dicesse che il materiale di Bagnoli lo tengono a Napoli, per noi non c’è nessun problema, basta che ci diano i 73 Ml di euro che devono comunque essere assicurati alla nostra città nell’accordo di programma che ho firmato. Su questa vicenda conservo una grande serenità, e, ad esempio a Livorno è stato fatto un accordo simile con La Spezia per 400 mila metri cubi di sedimenti e nessun ente o associazione ha proferito parola, e nessuno può dire che li dormano o siano distratti, allora bisogna chiederci perché non c’è stato nessun movimento.
Per quanto riguarda il PIUSS?
Sul Piuus (Programma di sviluppo urbano sostenibile ) facciamo un operazione molto ambiziosa, che è coerente con la bonifica di città futura ma anche con le previsioni urbanistiche di città futura, che eventualmente saranno rimodellate anche sulla base delle questioni dell’accordo di pianificazione, la presenza del Mini Mill, ecc.
Abbiamo affidato alcuni incarichi per la realizzazione del piano particolareggiato. C’è anche un percorso partecipativo sul Piuss che è attivo, nella quale sono invitati più soggetti e associazioni, bisogna costruire un operazione importante per conquistare un ulteriore quota di finanziamenti pubblici per realizzare le opere che inseriremo. Stiamo valutando alcune ipotesi, sia di assetto, con un ampio parcheggio, la strada che collega il Poggetto con la città, il parco del ferro e dell’acciao. Poi ci sono alcune ipotesi, come quella del centro ambientale (il tronco di cono messo al Poggetto nel secondo pezzo del contratto di quartiere), l’idea di un parco della musica e del ballo, e un idea di un importante centro congressi, sempre in quell’area.
Questa nuova lettura dell’accesso a Piombino, il suo rapporto con città futura, le dotazioni residenziali, sono oggetto di una riflessione, e noi siamo disponibili a rettificare le dotazioni abitative di quel comparto. Se qualcuno, non io, si preoccupa della presenza del Mini Mill, che non è ne comunque ne una miniera, ne una cokeria, e quel qualcuno ci propone di rivedere la dotazione di residenza intorno a quell’ambito, ci possiamo pensare, l’importante e che poi il piano decolli, perché Piombino troppo spesso è stata mortificata da velleitarismi di carattere ideologico che hanno finito col non far decollare operazioni anche potenzialmente interessanti per il territorio, e credo che, soprattutto ora, non ce lo possiamo permettere.