L’AGAPE SI FA PALCOSCENICO PER LA “LA LOHANDIÈRA DE LA VENTURINA”
Il gruppo teatrale “Forza venite gente” metterà in scena La commedia in due atti “La lohandièra de la Venturina”, in occasione del decimo anniversario del centro Agape ed in coincidenza con l’edizione 2008 della Festa della Toscana, sabato 29 e domenica 30 novembre, alle ore 21.00, presso il centro Agape di Venturina.
L’idea dell’allestimento del celebre testo di Goldoni è nata a seguito della lettura del volume “La lohandièra de la Venturina”, uno studio storico-linguistico del dialetto della val di Cornia di Piero Cavicchi, pubblicato nel 2002. In questa occasione la Compagnia, forte della sua esperienza decennale, ha deciso di confrontarsi con un testo lungo e complesso, nel quale sono state inserite anche delle coreografie, nel tentativo di contribuire a valorizzare e riportare all’attenzione un importante patrimonio linguistico ed offrire un’occasione attraverso la quale il paese ritrovi la sua gente e la sua storia. Per calarsi ancor più nell’ambiente i personaggi goldoniani si son vestiti di panni e nomi locali a partire dalla bella locandiera che da Mirandolina diventa Primina.
La trama.
Primina è la bella proprietaria di una locanda. Di lei sono perdutamente innamorati due uomini, il fattore di Casalappi e il marchese di Populonia; il primo sempre impegnato a fare costosi regali alla locandiera, il secondo alle prese con le sue ristrettezze economiche che gli impediscono di prevalere sul fattore. Il comportamento dei due contendenti non viene affatto compreso dal signor Berneschi, un ricco giovane di Campiglia, il quale odia le donne, le disprezza e le evita perché le considera creature ingannatrici e si vanta con tutti di non essere mai stato innamorato. Ma il fattore ed il marchese non sono i soli ad amare la locandiera, infatti anche Vincenzo, il cameriere della Locanda è innamorato della padroncina e si considera il suo promesso sposo; ella aveva giurato al padre, in punto di morte, di sposare il giovane cameriere.
La locandiera è molto sorpresa dal comportamento di Berneschi, non riesce a capire per quale motivo sia l’unico a non prestarle attenzioni; e promette a se stessa di farlo innamorare. Approfittando dell’entrata in scena di due prostitute, Eufemia ed Elvira, che distraggono i due spasimanti, Primina si dedica completamente al burbero Berneschi, riempiendolo di premure. Egli rimane suo malgrado folgorato dai modi gentili della locandiera e nel giro di poco tempo si innamora perdutamente di lei. Si scatenano perciò le gelosie di Vincenzo, del fattore e del marchese che individuano nel giovane campigliese l’interlocutore privilegiato di Primina. La locandiera si accorge ben presto di aver esagerato e per risolvere la situazione decide di sposare Vincenzo.