RIUNITO AL CIRCONDARIO IL “TAVOLO IDRICO” DELLA VAL DI CORNIA
30 milioni di euro, in parte già utilizzati, in parte da programmare contro l’emergenza idrica cronica della Val di Cornia. E’ uno dei dati scaturiti dalla riunione del “Tavolo idrico” che si è riunito al gran completo presso il Circondario, su iniziativa del Presidente Giampaolo Pioli.
Un complesso di azioni diverse che puntano ad un unico scopo: contrastare e risolvere la penuria di acqua, l’eccesso di consumi e di prelievo dalla falda, che creano problemi e disagi a cittadini e imprese e provocano fenomeni gravi, come la subsidenza. Progettati e sviluppati negli anni scorsi, molti degli interventi stanno giungendo in porto. A cominciare dal “Progetto Cornia Industriale e Potabile”, che ASA sta portando avanti secondo i piani d’investimento dell’ATO Acqua. Un grande piano di recupero delle acque reflue della depurazione che convoglierà a regime verso la Lucchini, grande divoratrice di acque di falda, 5 milioni di metri cubi, sui 9 milioni consumati dall’industria.
I primi due lotti sono terminati (10 milioni d’investimento, di cui 5 di finanziamenti Docup, per recuperare 1,6 milioni) e entreranno in funzione a primavera. Il terzo lotto (800.000 metri cubi) andrà in appalto tra tre mesi, mentre si completa la progettazione del quarto e quinto lotto.
Partono anche i lavori per l’utilizzo delle acque di superficie, che contribuiranno a ridurre l’emungimento in falda e metteranno a disposizione acqua per l’agricoltura. Se ne occupa il Consorzio di Bonifica, che usufruirà dei finanziamenti provinciali. E’ di questi giorni l’approvazione in Consiglio Provinciale dei progetti relativi ai laghetti di Riotorto – 400.000 euro – e al completamento della Gera, dove sarà assicurata l’impermeabilizzazione del bacino e l’adduzione diretta dai corsi d’acqua vicini dei circa 600.000 metri cubi, interventi che non furono possibili in occasione del primo intervento, ma che ora permetteranno di mettere in funzione il grande deposito, con un investimento di quasi 800.000 euro.
Il Consorzio si sta attivando anche per la messa in sicurezza degli argini del Cornia (costo 6 milioni di euro), operazione che, oltre a contrastare i pericoli di inondazione, è concepita in modo da favorire le infiltrazioni delle piene in falda. L’intervento è stato per il momento ritenuto più urgente della costituzione della casse di espansione del fiume, vera garanzia contro le tracimazioni e che funzioneranno anch’esse come punti di ravvenamento della falda, con un costo prevedibile di 8/9 milioni.
Sono state illustrate altre azioni che concorrono alla soluzione del problema, come i lavori all’Elba affinché l’isola sia sempre più autonoma dalla Val di Cornia per il suo approvvigionamento, o il Progetto Monitor della Provincia di Livorno per la contabilizzazione precisa dei consumi, in modo da capire con esattezza quanto consumiamo e dove intervenire per ridurre o razionalizzare il fabbisogno, o anche il raccordo tra il nostro “Anello” e il nord della provincia, teso non solo ad aumentare la disponibilità, ma anche a miscelare le acque per ridurre la percentuale di boro, da noi piuttosto alto (anche se, paradossalmente, molti sostengono che non ha effetti sulla salute umana). La Val di Cornia, ha reso noto l’Ing. Trambusti dell’Autorità di Bacino, consuma 36 milioni di metri cubi all’anno. Sono tanti, dobbiamo da un lato ridurre, dall’altro aumentare la disponibilità con il riuso e la razionalizzazione dei consumi.
“Gli enti pubblici faranno la loro parte – ha dichiarato il presidente del Circondario Pioli – con i regolamenti che incentiveranno il risparmio e il riuso e con previsioni urbanistiche che tengano conto in modo preciso delle compatibilità in termini di fabbisogno degli insediamenti”.
I rappresentanti delle categorie e dei Comuni, prendendo atto con soddisfazione che questo grande impegno sta producendo risultati importanti, hanno però chiesto di non dimenticare l’utente finale, il cittadino, verso il quale il servizio dell’ASA, il problema delle continue perdite, i disservizi in materia di bollette e pagamenti non è certo dei migliori.
Il presidente del Circondario si è impegnato a riunire periodicamente il Tavolo, “per una situazione che evidentemente migliorerà grazie a questi interventi, ma che avrà bisogno di un monitoraggio permanente”.