I RISUTATI DEL CONSIGLIO COMUNALE SULLA SCUOLA
PIOMBINO – Una scuola che vuole ascoltare ma che soprattutto vuole essere ascoltata. Il consiglio comunale aperto sulla scuola, che si è svolto ieri nella sala consiliare del comune di Piombino dalle 15,30, ha visto la partecipazione di insegnanti, dirigenti scolastici, rappresentanti di organizzazioni studentesche, rappresentanze sindacali. Ad aprire la discussione il sindaco che ha ricordato l’importanza dell’istruzione e della formazione per la crescita e lo sviluppo del paese.
Poi gli interventi che si sono succeduti hanno espresso molte preoccupazioni per i tagli annunciati e per l’incertezza del quadro complessivo. Da parte di insegnanti e studenti, la richiesta di una riforma veramente condivisa, e non calata dall’alto, che parli finalmente di didattica di qualità, che non consideri la scuola come un’azienda ma come un investimento serio per il futuro, per contrastare la crisi di valori, di speranze e di credibilità.
“Il panorama è complesso – ha detto la professoressa Villa della Cgil – difficile da leggere, anche per i continui annunci e cambiamenti di rotta da parte del governo.”
Secondo Fulvio Corrieri dello Snals, infatti, “la situazione che si sta aprendo è diversa rispetto a quella del 24 ottobre scorso, quando fu votato un ordine del giorno del consiglio comunale, e del 30 ottobre. Nel frattempo, proprio in seguito alle proteste, sono state apportate alcune modifiche che riguardano soprattutto la scuola primaria”.
Sembra infatti che il famoso modello del maestro unico non sia passato e sia stato sostituito dalla figura del maestro prevalente, e il modello legato alle 24 ore di tempo scuola sia diventato una delle opzioni che va ad aggiungersi a quelle già esistenti di 27, 30 e 40 ore settimanali. Ci sono però altri problemi, che riguardano in modo particolare la scuola superiore.”
Intanto il regolamento Gelmini che approderà in consiglio dei ministri il 19 dicembre prossimo parla di sforbiciata piuttosto pesante agli indirizzi delle sperimentazioni. La riduzione delle sperimentazione porterà anche una diminuzione dell’orario scolastico nelle scuole superiori. Probabile infatti la riduzione degli orari dei tecnici da 36 a 32 ore, mentre quelli dei licei passeranno da 32 a 30 ore come massimo. Ancora sconosciuta invece la sorte dei professionali, rispetto ai quali è stata espressa molta preoccupazione da parte di tutti, anche in rapporto a situazioni, come quella piombinese, in cui professionale e tecnico sono uniti nella stessa scuola. Difficile capire quindi cosa succederà con la riforma dei professionali bloccata.
Nel frattempo, in attesa del riordino, nelle scuole sono slittate le iscrizioni di un mese (28 febbraio) e si è fermata l’attività di orientamento per coloro che devono passare dalle medie alle superiori.