VAL DI CORNIA: SUPERAMENTO O ANNULLAMENTO DEL CIRCONDARIO?
Il Circondario della Val di Cornia, con i suoi alti e bassi oggettivamente ha sempre subito, a livello d’immagine, l’impegno di chi lo ha presieduto: successo durante la presidenza Pazzagli, indifferenza (in attesa del posto in parlamento) durante la gestione Velo, che non si è opposta neanche alla volontà della provincia di chiudere l’URP, “incarico secondario” rispetto all’impegno in comune, durante la gestione Anselmi.
Il nuovo presidente Pioli, nella mente di molti, sarà quello che chiuderà questa esperienza, che ha compiuto 10 anni ad ottobre 2008, e che è ancora sconosciuta alla maggioranza dei cittadini, per dar vita ad un’unione sovracomunale che riguardi (ma è possibile?) anche i comuni limitrofi in provincia di Grosseto. Per questo l’UDC, in un ipotesi di snellimento degli enti, propone di lasciare solo Comuni, Regioni e stato centrale. Visione troppo semplicistica o nuovo errore di valutazione di chi governa il territorio? Leggiamo insieme.
«Il superamento del Circondario è un dato di fatto, ne prendiamo atto e riteniamo che si debba concludere questa esperienza senza che si tenti di sostituire questo ente con altri organismi simili che a nostro avviso non hanno motivo di esistere.
Tre livelli di rappresentatività democratica e di governo (Comune, Regione e Parlamento-Governo) sono più che sufficienti in un paese come il nostro che purtroppo ha sempre avuto la cattiva abitudine di moltiplicare gli enti intermedi per il solo fine di aumentare i centri di potere rafforzando le clientele.
I Comuni sono il principale organo istituzionale di riferimento per i cittadini, le loro funzioni potrebbero essere ampliate per surrogare con la Regione l’eccessiva burocratizzazione della macchina amministrativa attraverso la soppressione di enti come “La Provincia” e tutte le altre frammentazioni territoriali.
Le relazioni fra le diverse amministrazioni comunali limitrofi che intendono avere un programma comune di sviluppo e di programmazione dei servizi, potrebbero essere facilmente affrontate da assemblee permanenti costituite dai rispettivi Sindaci od Assessori incaricati.
Ci sarebbe una maggiore responsabilizzazione ed autorevolezza nella collaborazione e non si creerebbero ulteriori livelli burocratici con un fisiologico risparmio economico.
D’altronde se analizziamo l’operato del Circondario Val di Cornia fino ad oggi, certamente ci rendiamo conto che non ha brillato per efficienza nonostante le funzioni decentrate di Regione e Provincia e l’accentramento delle funzioni sovraccomunali.
Pertanto ipotesi come quella dell’Unione dei Comuni ci affascina poco, sarebbe l’ampliamento territoriale del Circondario con molte meno competenze, una specie di grande parcheggio a disposizione della politica
A nostro avviso è arrivato il momento di cambiare registro, serve una spinta che parta dal basso per ridimensionare le inefficienze della burocrazia e soprattutto un frastagliamento normativo utile solo ad allungare i tempi della già lenta macchina amministrativa. I programmi per le prossime elezioni amministrative del 2009 dovranno essere improntati su questi obbiettivi; la riduzione della spesa pubblica dovrà passare anche attraverso scelte precise da parte delle autonomie locali.
Purtroppo la politica nazionale non è capace di intervenire autorevolmente e drasticamente sul ridimensionamento degli enti inutili, l’esempio è la tanto decantata abolizione delle “Province” promessa da quasi tutti i partiti in campagna elettorale e che alla fine rimarrà lettera morta.
Auspichiamo che ci sia da parte delle forze di maggioranza la disponibilità a discutere apertamente anche con le opposizioni sul tema dell’Unione dei Comuni; proponiamo l’apertura di un tavolo di discussione dove sia possibile un confronto sereno con la più ampia condivisione possibile».
Il Segretario
Luigi Coppola