LE OSSERVAZIONI DI LEGAMBIENTE ALLA VARIANTE DI PIOMBINO

Dopo aver preso visione della Variante al Piano, Adriano Bruschi per conto del Circolo Val di Cornia di Legambiente, ha formula le seguenti osservazioni relativamente ai seguenti temi della recente variante urbanistica adottata dal Comune di Piombino.

Come prima osservazione c’è secondo Legambiente un difetto di istruttoria sulla valutazione per l’ubicazione di nuovi impianti.

«Le amministrazioni pubbliche – indica Legambiente – hanno la possibilità di incaricare tecnici competenti per valutare le localizzazioni di manufatti e vie di comunicazione, verificare le ipotesi, soprattutto se queste sono prospettate nelle richieste di cittadini che partecipano ai forum istruttori dei piani; anzi hanno il dovere di fare queste verifiche.

Questo “dovere” è accentuato dal fatto che la localizzazione di questi impianti è la causa e l’oggetto principale della variante e comporta lo stravolgimento delle previsioni del Prg e del Piano Strutturale nelle sue parti fondamentali, nella sua filosofia di fondo.

Con queste localizzazioni si rinuncia ad una ipotesi di allontanamento della fabbrica dalla città, anzi si fa il contrario. Si mette in discussione il progetto di “Città Futura”.

Inoltre si rinuncia alla costruzione di una bretella della strada 398 per l’ingresso del traffico veicolare nella città di Piombino, prevista dal Piano Strutturale; si rinuncia alla costruzione della ferrovia e della relativa stazione per una metropolitana leggera di superficie che doveva sostituire e integrare l’attuale linea ferroviaria Campiglia Marittima – Piombino – porto, anche queste previste dal PS.

Queste avevano lo scopo di snellire il traffico per la città, diminuirne l’impatto e collegare i quartieri periferici.

Chiedo – scrive Bruschi – che si sospenda l’iter di approvazione della variante fino all’espletazione delle procedure di valutazione degli spazi e della logistica interna al territorio industriale per verificare ipotesi alternative alla localizzazione degli impianti del parco rottame e del Mini-mill».


La seconda Osservazione riguarda il difetto di istruttoria per la valutazione di impatti ambientali e effetti per la salute.

«Le istituzioni Arpat e Asl hanno ambedue dichiarato nei loro pareri: Parere Asl dell’ottobre 2008: “Vista la carenza di approfondimenti, nel tavolo tecnico…”; “Non dispongo di evidenze oggettive perché non mi sono state fornite”; “scarsità di notizie” In altro doc. del 26 agosto, l’Arpat critica lo studio ambientale complessivo del programma industriale 2008, lamenta “lacune tecniche che non consentono di esprimere il parere tecnico abitualmente rilasciato”.

Chiedo che si sospenda l’iter di approvazione della variante fino a che le istituzioni preposte alla valutazione degli impatti ambientali e degli effetti sulla salute della popolazione non sono messi in condizione di esprimere un parere compiuto».

Valutazione effetti ambientali:

«Fra le relazioni del piano esiste un apposito “Rapporto Ambientale”, o “Valutazione integrata della variante al PRG e al PS d’area.”

In questa relazione che fa parte degli atti della variante, pubblicati nel sito, non c’è nessun riferimento a pareri di Asl o Arpat che pure esistono ma che non sono resi noti.

La posizione dell’Asl si può sinteticamente riassumere con queste sue frasi:

“Da un punto di vista generale, trattandosi di piani che devono poi avere una progettazione specifica e più precisa, si conferma il concetto che:

– i carbonili e tutte le fonti di accumulo sostanze pulverulenti devono essere previsti coperti;

– la localizzazione di impianti industriali (minimill) nelle strette vicinanze della città, senza la dismissione di fonti probabilmente più inquinanti (cokeria) non sembra essere una soluzione tecnica condivisibile o per lo meno in questo momento, vista la scarsità di notizie, non affrontabile:

– inoltre si sottolinea che l’intervento di valorizzazione del quartiere Cotone con le opere di mitigazione degli inquinanti sia intervento prioritario.”

Il resp. U.F.ISP Dott. Alessandro Barbieri in una successivo parere dell’ottobre 2008 precisa:

“Nei mesi di Aprile e Maggio c.a. partecipo ad alcune riunioni di valutazione dei piani industriali delle principali aziende che operano nel SIN di Piombino ai fini di una programmazione urbanistica, il tutto coordinato dall’ufficio ambiente del comune. In queste riunioni si esaminano i piani industriali e ci si confronta tra tecnici appartenenti a varie istituzioni (Arpat, Comune, Asl). Vengono al pettine alcuni nodi, ma che per la scarsità di notizie in mio possesso riguardano temi da approfondire. Uno di questi riguarda l’ubicazione di un nuovo impianto, il minimill, nelle strette vicinanze della città.

Nel corso di tali incontri emerge la necessità di avere notizie più complete, che però ad oggi continuano ad essere mancanti. Vista la carenza di approfondimenti, nel tavolo tecnico elaboro la perplessità che sulla salute della popolazione (naturalmente “salute” intesa come spiegato al primo punto)… non solo intesa come assenza di malattia, ma una condizione di benessere completo… ci possano essere delle ricadute in senso negativo. Sottolineo però il “possano”. Non sono sicuramente certo. Non dispongo di evidenze oggettive perché non mi sono state fornite. Posso però ragionevolmente pensare che un’ipotetica ulteriore perturbazione ambientale, anche se su una zona della città, possa diminuire la salute di parte della popolazione.”

Anche l’Arpat segnala problemi e a giugno scrive:

“in linea di principio, quando si deve valutare l’impatto di un nuovo impianto industriale è importante tener presente che si verifichino le seguenti condizioni:

il nuovo impianto ne sostituisce uno obsoleto che viene chiuso:
al nuovo impianto sono applicate tutte le migliori tecniche disponibili per contenere l’inquinamento;
il nuovo impianto viene collocato in una zona più lontana dagli insediamenti abitativi.
Non essendo sempre verificata tale situazione ottimale occorrerà… valutare di volta in volta.”

In altro doc. del 26 agosto critica lo studio ambientale complessivo del programma industriale 2008, lamenta lacune tecniche che non consentono di esprimere il parere tecnico abitualmente rilasciato, chiede che l’Amministrazione Comunale adotti, anche a livello urbanistico, dei provvedimenti tali da favorire effettivamente l’adozione delle Migliori Tecniche Disponibili e cita i casi di errori, nel recente passato, di progettazione, prestazioni ambientali sopravvalutate ecc.

Suggerisce che “l’amministrazione Comunale vincoli la realizzazione degli impianti strettamente indispensabili ai fini produttivi, alla realizzazione degli impianti meno urgenti da questo punto di vista ma rilevanti ai fini del miglioramenti degli impatti ambientali.

“Le emissioni acustiche immesse dallo stabilimento nel suo complesso attualmente NON rispettano i limiti previsti dal piano di classificazione acustica vigente. Le situazioni più critiche sono attribuibili all’area Altoforno e area acciaieria. Al fine di sanare tale situazione l’azienda aveva a suo tempo, prodotto un piano di risanamento acustico la cui attuazione non ha trovato, ad oggi, una collocazione chiara nei provvedimenti dell’Amministrazione Comunale. Il previsto revamping altoforno e l’aumento di produzione dell’acciaieria, fino a prova contraria, non comporterà una diminuzione delle emissioni sonore.”».


Nella terza Osservazione Legambiente tratta il vincolo delle compensazioni ambientali.

Come chiedono anche gli enti citati, chiediamo che il piano preveda la contemporaneità della realizzazione di impianti atti al miglioramento degli impatti ambientali e allontanamento di altri dal centro abitato: carbonili e cokeria.

Chiedo quindi di inserire nelle norme tecniche di attuazione, quando si rammenta a Pag 5:

“impegno dell’azienda conseguente alla realizzazione del nuovo impianto o all’implementazione di impianto esistente, alla dismissione e demolizione di impianti obsoleti localizzati negli ambiti industriali saturi (D1); o in ambiti non più destinati alle attività (ambito portuale, ambito di Città Futura, ambito della chiusa di Pontedoro, ambito delle aree umide costiere, ecc) con eventuale ricollocazione in zona D2; qualora la dismissione/demolizione degli impianti obsoleti non sia contestuale alla realizzazione del nuovo impianto, in relazione a documentate e adeguate motivazioni prodotte dall’azienda, la stessa indicherà, con uno specifico cronoprogramma, la tempistica prevista per l’attuazione delle dismissioni/delocalizzazione impiantistiche, prevedendo a tal fine idonee garanzie fideiussorie sulle quali il Comune si potrà rivalere in caso di inottemperanza;”

Di specificare quali impianti devono essere dismessi/delocalizzati e le relative tempistiche, chiedo che i carbonili siano delocalizzati contestualmente alla costruzione del Mini-mill e del “parco rottami”, ottemperando a quanto evidenziato nei pareri ARPAT e ASL prima richiamati. Propongo che la norma stabilisca, in modo non equivoco, che l’esercizio dei nuovi impianti possa avvenire solo dopo aver dismesso la cokeria esistente nella zona D1 e il parco carbone nelle aree portuali.

In subordine, sia fissata la data della dismissione della cokeria al 2012 prevedendo a tal fine idonee garanzie fideiussorie.

La quarta Osservazione riguarda il vincolo del raggiungimento limiti emissioni.

«Chiedo che il piano preveda nelle proprie norme, che la concessione a nuove istallazioni industriali sia subordinato al preventivo raggiungimento dei limiti di legge delle varie emissioni fra cui quelle sonore e uno studio validato da Arpat e Asl che assicuri il mantenimento delle emissioni entro i limiti anche con le nuove istallazioni.

A tale scopo propongo che la norma chiarisca che le autorizzazioni all’esercizio per i nuovi impianti in zona D1 (minimill e parco rottami) dovranno essere rilasciate solo all’interno dell’ Autorizzazione Integrata Ambientale relativa a tutto lo stabilimento, dove sarà possibile valutare complessivamente il rispetto dei limiti di legge per le emissioni, i rumori, ecc».

Scritto da il 28.12.2008. Registrato sotto ambiente/territorio. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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