PIOMBINO: UNA VIA INTITOLATA A MARIBRUNA TONI
Da lunedì 19 la strada situata tra via Bachelet e località San Rocco, vicina al nuovo insediamento residenziale, sarà intitolata a Maribruna Toni, pittrice e poetessa piombinese scomparsa prematuramente all’età di quarantesette anni nel 1998.
L’intitolazione avrà luogo alle 11,30 alla presenza del sindaco, dell’assessore alla cultura Ovidio Dell’Omodarme, dell’assessore Andrea Fanetti, della madre di Maribruna, di esponenti e rappresentanti del mondo associativo culturale.
L’amministrazione comunale ha scelto di dedicare questa via a Maribruna, come riconoscimento ai suoi meriti artistici, ampiamente riconosciuti anche a livello internazionale e per le sue qualità umane.
Maribruna nasce a Piombino nel 1951. Diplomata al liceo classico, studia medicina per tre anni a Firenze e storia dell’arte a Pisa. Interrompe gli studi a causa di un gravissimo incidente automobilistico che condizionerà la sua vita. Dopo molte sofferenze fisiche legate a questo infortunio inizia a dipingere, esponendo le proprie opere in diversi paesi europei. La sua ricerca formale, molto originale, l’ha avviata verso speciali intuizioni espresse nel linguaggio dell’estetica astratta. Nel corso della sua attività, come pittrice professionista, partecipa a molte rassegne ed espone in varie personali in Italia e all’estero, ricevendo molti riconoscimenti, tra i quali la Targa d’oro al Premio internazionale “Rassegna di Primavera” a Foggia nel 1996.
La passione per la poesia, invece, nata sui banchi di scuola, accompagnerà la sua parabola esistenziale consentendole di ottenere ambiti riconoscimenti. La sua prima pubblicazione “Le vele, i voli, i veli”, edizione Libroitaliano, risale al 1997. L’anno successivo con la raccolta postuma “L’urlo si fa silenzio” (Traccedizioni) ottiene una menzione d’onore. Successivamente il Foglio Letterario pubblica i testi “Rimpianto d’onde di sale e di tempeste” e “Un sogno smarrito”. Nel decennale della sua scomparsa Il Foglio ha pubblicato “Il Meridiano di Maribruna Toni”, che storicizza il suo corpus poetico e contiene le quattro sillogi edite.