UN LIBRO DI FABIO CANESSA PER I 40 ANNI DI ”AZZURRO”
Domenica 18 gennaio con la partecipazione della giornalista Maria Antonietta Schiavina, del presidente della circoscrizione Porta a terra Desco Luca Pallini, dell’assessore al decentramento del Comune di Piombino Andrea Fanetti e dell’autore Fabio Canessa si è svolta la presentazione del libro di quest’ultimo “Azzurro – Conte, Celentano, un pomeriggio…”.
Alla presenza di un numeroso pubblico e grazie alle domande della Schiavina corredate dalle brillanti risposte di Canessa è stata ricostruita la genesi del libro, frutto di soli tre mesi di lavoro non appena l’autore “è entrato nell’ordine di idee di doverlo scrivere”.
Il libro, uscito a dicembre dell’anno scorso, ha celebrato i quarant’anni della nascita della canzone “Azzurro”, scritta da Vito Pallavicini e Paolo Conte e cantata da Adriano “molleggiato” Celentano, che nel cuore di molti italiani rappresenta ormai il vero e proprio inno nazionale scavalcando lo stesso Inno di Mameli il cui vero titolo è, come spiegato nel libro stesso, “Il canto degli italiani”. Elemento di spicco nel lavoro di Canessa sono i contributi iniziali di molti grandi dello scena italiana suoi amici come Renzo Arbore, Vittorio Sgarbi, Dario Fo (che voleva cantare lui stesso “Azzurro” non sapendo trovare le parole giuste per parlarne), Stefano Bollani, Giulio Giorello ed altri che si sono tutti prestati a scrivere piccole chicche nelle quali esprimono impressioni, analisi od anche ricordi collegati alla canzone protagonista del libro.
Quest’ultimo si apre proprio con un capitolo che tratta di “Azzurro” come nuovo inno nazionale per poi proseguire con un altro nel quale si parla di Celentano, poi di Conte, di Pallavicini ed infine si dà quasi un’analisi letteraria della stessa canzone. Non manca un’appendice nella quale vi sono riportate due curiosità riguardanti il mondo della letteratura e del cinema: si parla, infatti, del libro “Azzurro, troppo Azzurro” di Polo Di Stefano e del film, di Denis Rabaglia con Paolo Villaggio, “Azzurro”, entrambi, ovviamente, ispirati alla canzone di Conte e Pallavicini.
Durante la conferenza vi è stata anche la proiezione di alcuni divertenti ed interessanti video fra cui la cover della canzone da parte di un gruppo tedesco Die Toten Hosen, nel cui video-clip sono evidenziati gli stereotipati vizi degli italiani, una versione in chiave dance di un gruppo, presumibilmente bulgaro, dal nome Kerozin, il video-clip di “Azzurro” di Celentano, una versione “a pernacchie” eseguita nel film “Il pap’occhio” di Renzo Arbore ed infine una simpatica e stonatissima “Azzurro” eseguita da Paolo Villaggio nell’omonimo film già prima citato.
Serena Scateni