PIOMBINO: TORNA IN PIAZZA IL COLLETTIVO STUDENTESCO
Il collettivo studentesco “Tre passi avanti” è sceso di nuovo in campo, dopo un periodo di silenzio, dovuto principalmente agli impegni scolastici dei ragazzi: l’occasione è stata la recente crisi a Gaza, i cui territori sono rimasti sotto l’attacco degli israeliani per più di venti giorni.
I giovani del collettivo hanno manifestato sabato scorso in piazza Verdi, sfidando il maltempo, contro la violazione dei diritti del popolo palestinese. Oltre alle numerose bandiere della pace, alcuni cartelli che invitavano al boicottaggio delle aziende che forniscono aiuti ad Israele.
La protesta ha avuto come oggetto alcune richieste ritenute fondamentali dai promotori: l’apertura dei valichi di Gaza e la fine dell’embargo, l’abbattimento del muro intorno alla Cisgiordania, l’applicazione dei diritti umani per il popolo palestinese, il processo a Israele per crimini di guerra, e la condanna di ogni forma di terrorismo, “sia esso religioso o di stato”. Due punti, questi ultimi, che hanno causato il ritiro dell’adesione, data in un primo momento, da parte del Partito democratico.
«Non ritenevamo giusto cambiare questi due obiettivi» ha però spiegato Enrique, fondatore, insieme ad alcuni amici, del collettivo «Noi non stiamo certamente dalla parte di Hamas, ma consideriamo legittimo parlare di terrorismo di stato da parte di Israele».
Hanno aderitto invece il Partito comunista dei lavoratori, Sinistra democratica, Rifondazione, i volontari di Emergency –presenti con un gazebo-, Legambiente e Slai CoBas.
Ma quello di “Tre passi avanti” si preannuncia come un impegno su più fronti: non c’è affatto aria di smobilitazione, neanche dopo l’approvazione del decreto Gelmini, duramente contestato per tutto l’autunno scorso.
«Allo scontro sulla scuola siamo arrivati in parte impreparati: il collettivo era nato da pochissimo tempo» ha proseguito Enrique. «Ma durante le vacanze di Natale ci siamo riuniti, e abbiamo deciso di lavorare ad un nuovo progetto, che delineeremo meglio a partire dalla prossima settimana. Un progetto di informazione e controinformazione».
Si tratta, in effetti, di ritrovare, attraverso la distribuzione di volantini, opuscoli e giornalini, gli spazi e gli argomenti, utili alla formazione di un’opinione pubblica fra gli studenti, che sarebbero sempre meno riscontrabili nei mezzi di comunicazione tradizionali.
Matteo Toffolutti