PIOMBINO: DEDICATO A DE ANDRE IL CENTRO GIOVANI
Si chiamerà Centro Giovani Fabrizio De Andrè, ed andrà ad aggiungersi alla novantina di luoghi di vario genere che in Italia sono stati intitolati al cantautore genovese in questi dieci anni.
A lanciare la proposta, nei giorni scorsi, era stato il sindaco Gianni Anselmi dal suo profilo su Facebook. All’incontro di martedì scorso fra l’assessore alle politiche giovanili Massimo Giuliani e il comitato di gestione del Centro è stata poi ratificata la decisione. La cerimonia di intitolazione avverrà in primavera, e saranno presenti anche alcune band giovanili.
“La figura di De André, la sua statura artistica, la sua importanza nella canzone moderna sono ormai un dato acquisito – ha spiegato il sindaco – così come l’impronta che ha lasciato nei cuori di molte persone e di molti giovani. Il suo messaggio è stato ed è ancora di grande attualità. Per questi motivi è importante legarlo al Centro giovani, che è uno spazio dedicato alla creatività, all’intrattenimento, alla socializzazione e alla cultura.”
A dieci anni dalla morte di “Faber”, avvenuta l’11 gennaio 1999, si presenta un’ottima occasione per le numerosissime cover band fiorite in tutta Italia di dare nuova voce a un corpus di canzoni, da Bocca di Rosa fino all’ultima Smisurata preghiera, che è entrato a far parte del patrimonio culturale italiano. Molto attivi, a Piombino e dintorni, sono il gruppo Khorakhanè –che prende il nome dalla canzone contenuta nell’album Anime Salve- e i Due chitarre per De Andrè.
Già numerosi, quest’anno, sono stati i concerti, i convegni, gli speciali televisivi che hanno ricordato la persona e la sua opera, ormai assurta allo status di vera e propria poesia, e integrata in molti libri di testo per le scuole. Memorabile lo speciale Che tempo che fa di Fabio Fazio, con tanto di diretta da Spoon River, ambientazione dell’omonima antologia dello scrittore Edgar Lee Masters, dalla quale De Andrè trasse spunto per uno dei suoi concept album più conosciuti: Non al denaro, non all’amore, né al cielo, una collezione di iscrizioni tombali immaginarie che danno voce ai vizi e alle aspirazioni frustrate dell’umanità.
Matteo Toffolutti