STAGE INTERNAZIONALE NEL PARCO ARCHEOLOGICO
A scuola di edilizia tradizionale e storica. Al via la seconda edizione dello stage internazionale frutto dello speciale accordo tra la Parchi Val di Cornia e il Centre Partir (Patrimoine Architectural Rural Techniques d’Identification et de Restauration) della facoltà di Architettura dell’Università di Parigi della Villette, una delle maggiori d’Europa.
Dopo l’esperienza 2008 il nuovo ciclo di lezioni è iniziato lo scorso 2 febbraio e si concluderà venerdì 20. In programma visite dei parchi e attività di cantiere, presso il centro di archeologia sperimentale del Parco archeologico di Baratti e Populonia, alternate a lezioni di metodologia e restauro archeologico, pianificazione e archeologia del paesaggio, e sui materiali utilizzati nell’edilizia rurale antica.
“La scelta del Sistema dei Parchi della Val di Cornia come sede permanente dello stage è prima di tutto basata sulla qualità dei paesaggi architettonici – afferma Silvia Guideri, direttore Parchi e musei archeologici di Parchi Val di Cornia – Il Centro Partir si è rivolto alla Parchi in virtù delle caratteristiche che questa esprime, ovvero la conoscenza del territorio, un’ampia rete di collaboratori, un’ottima capacità di accoglienza e un contesto paesaggistico caratterizzato da un alto potenziale di siti idonei a effettuare le attività didattiche”.
Il Centre Partir è stato creato nel 1996 con l’obiettivo di offrire agli studenti di architettura, provenienti da diversi istituti europei, la possibilità di acquisire competenze specifiche sull’edilizia rurale antica. La struttura oggi si rivolge a un pubblico differenziato, non solo architetti, ma anche professionisti che si occupano di sviluppo locale e di salvaguardia del patrimonio architettonico e paesaggistico. In particolare, presso il Parco archeologico di Baratti e Populonia l’attività di archeologia sperimentale ha come tema l’edilizia antica in legno e terra cruda.
Gli studenti parteciperanno alla ricostruzione di strutture murarie secondo le tre tecniche antiche di costruzione, attestate archeologicamente sull’acropoli di Populonia. Punti di riferimento sono, in particolare, le costruzioni di edifici in materiale deperibile, come le più antiche capanne (IX secolo a.C.), di cui restano solo le buche per l’alloggio dei pali, o gli edifici con la base in pietra e le pareti in terra pressata (VII secolo a.C.).