CAMBIA L’ARPAT, PIU’ CONTROLLI E NUOVO CATALOGO ATTIVITA’
Un catalogo delle attività di Arpat, stilato per garantirne l’uniformità e fissare tempi e costi. Questa è una delle principali novità contenute nella proposta di legge per la riforma dell’Agenzia di protezione ambientale della Toscana presentata dall’assessore all’ambiente Anna Rita Bramerini ed approvata dalla Giunta regionale.
Elemento portante della legge sarà il rafforzamento del controllo sul territorio, che si attuerà potenziando l’attività di monitoraggio dei 10 dipartimenti provinciali e trasferendo a livello di area vasta le attività di laboratorio.
«Abbiamo pensato ad una riforma che rilanci e rafforzi l’attività dell’Agenzia – ha detto l’assessore – tenendo conto della crescente domanda qualitativa e quantitativa dei controlli su aria, acqua e suolo. Per questo la proposta di legge fa dell’Agenzia un ente terzo e imparziale che ha c ome obiettivo il controllo del territorio, inteso nell’accezione europea di prevenzione, monitoraggio, ispezione e repressione degli abusi».
Per rendere più trasparente il meccanismo di controllo nascerà il Catalogo, che fissa tempi e costi delle attività, distinguendo quelle obbligatorie, previste dalla legge, e quelle non obbligatorie, che possono essere richieste dagli enti locali, anche
su istanza dei rappresentanti del mondo economico ed associativo della Toscana.
«La Regione si farà carico del costo delle attività obbligatorie – spiega l’assessore – mentre per le altre è previsto il concorso degli altri livelli istituzionali».
Le principali novità:
– Solo pubbliche amministrazioni: Arpat lavorerà soprattutto per le pubbliche amministrazioni, potrà svolgere attività per privati solo nei casi espressamente previsti dalla legge.
– Organizzazione sul terriorio: Sarà rafforzata l’organizzazione territoriale in dipartimenti provinciali cui si aggiungeranno delle attività di laboratorio di area vasta. Nel rispetto dell’accordo siglato tra gli assessorati all’ambiente e alla sanità, i sindacati e Arpat, quando saranno a regime questi laboratori vedranno la stretta interazione tra le strutture di Arpat, quelle del sistema sanitario pubblico e l’Istituto zooprofilattico dell’Italia centrale. In questo modo si ottimizzeranno le risorse concentrando gli investimenti e si garantirà maggiore efficienza.
– Catalogo: tutte le attività svolte dall’Agenzia verranno elencate e classificate specificando per ognuna di esse la fonte normativa che le disciplina, il soggetto titolare della funzione, la quantità dei controlli previsti, i costi e il tempo entro cui l’Agenzia dovrà comunicare l’esito delle attività di controllo eseguite.
Il Catal ogo, proposto da Arpat, sarà approvato dalla Giunta regionale dopo il parere del Consiglio e la consultazione delle rappresentanze economiche e sociali.
– Conferenza permanete regionale e provinciale: per garantire una sede di confronto tra le pubbliche amministrazioni (titolari delle funzioni amministrative e dunque anche di quelle di protezione ambientale) e Arpat è prevista una conferenza permanente, articolata sia a livello regionale che nelle singole Province.
La Conferenza permanente sarà la sede nella quale gli enti locali, d’intesa con la Regione e sentite le espressioni del mondo economico, ambientale e sociale, individueranno le attività non obbligatorie necessarie per il territorio e ne monitoreranno la realizzazione.