PIOMBINO: DIBATTITO DEL PD IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE
Oltre duecento persone alla manifestazione organizzata ieri pomeriggio dal Pd insieme all’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) in difesa della Costituzione. Non a caso è stata scelta proprio piazza della Costituzione, che a partire dalle 16.00 è stata animata dalle parole di “Viva l’Italia” di De Gregori, seguita da una “Bella ciao” in chiave rock e dall’immancabile inno di Mameli. Di fronte agli spalti uno schermo da cui è stato trasmesso il discorso che l’ex presidente della Repubblica Scalfaro ha tenuto sabato alla analoga manifestazione dei democratici a Roma.
All’appuntamento erano presenti anche esponenti dei Comunisti italiani e dell’Italia dei valori di Piombino, uniti nel manifestare la propria indignazione per le parole riservate dal premier Berlusconi alla Carta fondamentale, definita filosovietica, e il suo atteggiamento nei confronti del presidente della Repubblica Napolitano.
«Il governo ha strumentalizzato un dramma privato per tentare un affondo nei confronti del capo dello Stato». è stata la denuncia, con riferimento alla vicenda di Eluana Englaro, la donna cui erano stati sospesi idratazione e alimentazione dopo diciassette anni passati in stato vegetativo permanente. Il governo aveva tentato di bloccare la procedura, sancita da una sentenza della cassazione, attraverso un decreto legge, criticando poi Napolitano per non averlo firmato.
Momento centrale dell’iniziativa è stato la lettura di alcuni dei primi articoli della Costituzione da parte di un gruppo di cittadini appartenenti a varie categorie sociali (studenti, artigiani, impiegati, operai): fra questi anche Ilvio Milani, rappresentante dell’Anpi.
Alla manifestazione è intervenuto il sindaco Anselmi, che ha colto l’occasione per ribadire la propria condanna nei confronti degli atti di vandalismo verso le sedi del Partito democratico a Salivoli e nel centro storico, dove sono state disegnate delle svastiche. Il primo cittadino ha anche tracciato una connessione fra il qualunquismo e l’antipolitica striscianti, di cui Berlusconi è finora il «prodotto più alto», e che fanno si che ogni tipo di posizione politica appaia accettabile, e l’ignoranza di chi fa propri simboli di cui probabilmente non conosce nemmeno il significato.
Lunga poi l’invettiva del segretario Pd Matteo Tortolini: citando alcuni illustri protagonisti della prima Italia repubblicana, dai democristiani La Pira e De Gasperi al liberale Einaudi, passando per i comunisti come Terracini, Tortolini ha difeso la Carta e lo spirito costruttivo ed unitario della costituente che ha tratto l’Italia fuori dal baratro. «A Berlusconi vorrei dire due cose: che dovrebbe inchinarsi di fronte agli uomini politici che redassero la Costituzione, superando le inevitabili divergenze ideologiche. E, in secondo luogo, che è ignorante di storia, se sostiene che la nostra è una carta filosovietica» ha attaccato il segretario, ricordando che Pci e Psiup erano già stati estromessi dal governo De Gasperi al momento della firma dello statuto. E tuttavia nessuno ne rinnegò i principi.
Matteo Toffolutti