ASA, INTERVISTA A FABIO BALDASSARRI SUL CARO ACQUA
Abbiamo intervistato il Presidente del Consiglio di Sorveglianza di Asa, Fabio Baldassarri, in merito alle complicate questioni emerse nell’ultimo periodo riguardo alla gestione dei servizi idrici della Provincia. Molti gli spunti interessanti per riflettere e per cercare di chiarire ai nostri lettori una situazione poco chiara alla maggioranza dei cittadini.
Qual è la reale situazione economica di Asa? E i debiti di cui si parla, da dove provengono? È stata la prima domanda rivolta al Presidente che ci ha fornito una spiegazione chiara e ricca di spunti di riflessione.
Nel 2007 il Consiglio di Gestione ha posto all’attenzione dei soci gli effetti negativi che AsaTrade ( il ramo che gestisce il gas) sembrava riversare sul bilancio di Asa. Nel 2008 il Consiglio di Gestione è arrivato ad avanzare l’ipotesi di vendere AsaTrade.
Con il 2009, e con una nuova direzione amministrativa, è stato deciso di non vendere, di svalutare il capitale sociale e ricapitalizzare per far fronte alle esigenze di bancabilità e di investimento per il futuro. Questo in vista dei 100 milioni di metri cubi di gas di cui AsaTrade disporrà dal 2011 con il gassificatore OLT. Per quanto riguarda l’ammontare reale del debito della società si parla di circa 13 milioni di euro dati dalla somma dei disavanzi relativi a più annualità, e non degli 8 milioni di cui già si parlava. Inoltre, all’attuale esposizione finanziaria di 51 milioni fa riscontro il credito verso gli utenti morosi ed altre somme dovute ad Asa, ma non ancora riscosse o oggetto di contenzioso. Concludendo, è utile ricordare che con la ricapitalizzazione il partne industriale si impegna a versare anche il sovraprezzo (più di 7 milioni) oggetto di un contenzioso con Livorno, e così facendo, innalza il capitale a titolo gratuito per tutti i soci (anche per coloro che non eserciteranno l’opzione).
Per quanto riguarda gli aumenti delle tariffe sull’acqua previsti per il 2009, Baldassarri ha tenuto a precisare che Asa non aumenta le tariffe ma riscuote e percepisce le tariffe calcolate e riconosciute da AATO5, proprietaria delle acque e composta da tutti i comuni della Provincia. L’anno appena iniziato vedrà inoltre scendere il prezzo del servizio (in proporzione alle altre aziende della Regione) dalla posizione più alta a circa metà classifica (comunque la media regionale rimane tra le più alte d’Italia ndr.).
Interessante anche la composizione degli organi gestionali di Asa: l’assemblea dei soci nomina il consiglio di sorveglianza che, a sua volta, forma il consiglio di gestione. Per patto parasociale il partner privato ha la maggioranza in quest’ultimo (2 consiglieri su 3). Questo patto scade nel giugno 2008 ed è stato disdetto perché ritenuto sbilanciato da parte dei comuni. Tutti i soci si sono trovati favorevoli nello stabilire un patto sociale nuovo e più bilanciato prima della chiusura della sottoscrizione del capitale sociale.
Abbiamo inoltre interrogato il Presidente riguardo al peso del comune di Piombino all’interno di Asa che molti vedono in diminuzione. Tesi smentita sostenendo che Asa, nonostante l’alta esposizione finanziaria di cui sopra, sta conducendo importantissimi investimenti nel nostro territorio soprattutto riguardo alla condotta industriale.
Restano comunque i problemi relativi ai debiti della società e ai prezzi enormi di un bene fondamentale come l’acqua che gravano sulle spalle dei cittadini. Sarebbe opportuno che anche le amministrazioni partecipanti in AATO5 facessero chiarezza sulla situazione davanti ad un opinione pubblica stanca di pagare sempre di più senza nemmeno saperne il perché.
Andrea Fabbri