AMMINISTRATIVE 2009: INTERVISTA AD ILIO BENIFEI
Abbiamo incontrato il segretario di Sinistra Democratica, Ilio Benifei, per parlare della prossima tornata elettorale amministrativa e del futuro del nostro territorio. Creare un’alternativa forte e programmatica ad un PD sempre più in crisi, ridare voce ai cittadini e progettare un futuro diverso per Piombino, sono gli obiettivi di un movimento, SD, che si pone come forza aggregante per il progetto di una nuova sinistra. Ecco le parole di Benifei:
Perché una lista civica a Campiglia formata da cittadini indipendenti ed appoggiata da SD e RC?
La lista civica nasce con l’obiettivo ben preciso di favorire la dialettica politica e la partecipazione dei cittadini alla vita del territorio. Durante questa legislatura abbiamo visto come sia mancata un’opposizione forte all’amministrazione del comune sia a destra che a sinistra. Per questo promuoviamo una lista in cui siano protagonisti i cittadini non iscritti ai partiti ma che abbia una collocazione politica chiara e ben riconoscibile. Per la composizione della lista, del programma e del candidato sindaco, noi come SD, facciamo volentieri un passo indietro.
Pensate di presentare una lista civica anche a Piombino?
Innanzitutto è importante ricordare come il sistema elettorale diverso ci imponga delle scelte differenti per Piombino. Per questo comune riprendiamo la linea tracciata a livello nazionale e ci poniamo come movimento di aggregazione di quelle parti della sinistra diverse dal PD ma con caratteristiche omogenee come i verdi, il Partito Socialista e i vendoliani. Lo scopo è quello di creare un soggetto forte e con una chiara identità che si ponga come alternativa di Sinistra.
Perché a Piombino c’è l’alleanza con il Partito Socialista e a Campiglia no?
Questo succede perché molto spesso a livello locale rimangono dei particolarismi e delle divisioni difficili da contrastare. Per noi è un errore la chiusura sulle proprie posizioni e la mancanza di convergenza. Tuttavia nei comuni più grandi e con le esperienze più consolidate diventano più semplici quelle aggregazioni per creare quel soggetto in grado di rappresentare la sinistra e che oggi non può essere il PD. Per Piombino abbiamo promosso un patto di consultazione con i Socialisti sulla base di alcuni punti programmatici importanti ed abbiamo ottenuto l’appoggio di Nuova Piombino. Per il prossimo futuro si parla di accordi e confronti sul programma anche con i Verdi.
Qual è il vostro rapporto con il PD locale anche in vista delle prossime elezioni?
Il rapporto è molto complesso. Innanzitutto dobbiamo sottolineare come la presenza di un PD così forte si sia rivelata un limite. A livello di amministrazione vera e propria c’è stata, durante questa legislatura, poca collegialità e molto spesso ci siamo trovati di fronte ad Atti Amministrativi già “confezionati, prendere o lasciare”. Questi episodi pesano in vista delle alleanze elettorali. Non siamo poi convinti della recente politica territoriale della giunta attuale. Riteniamo sbagliato dare ogni giorno il carattere di urgenza ad un’opera diversa senza portarne a compimento nessuna.
Quali sono i punti imprescindibili del vostro programma a cui non siete disposti a rinunciare in vista di future alleanze?
Non siamo disposti a rinunciare a vari punti: in primis chiediamo un ridimensionamento del potere monocratico del sindaco ed una riconsiderazione del ruolo delle assemblee elettive. Vogliamo un netto taglio delle Partecipate con meno consigli d’amministrazione e meno sprechi. Vista il fallimento di Asa proponiamo un piano strutturale e ben definito di uscita dalla partecipazione e un ritorno alla gestione interamente pubblica del servizio. Occorre, inoltre, ripartire dal piano di pianificazione del territorio, modificarlo ed ammettere gli errori commessi. Ultimo punto per noi fondamentale è la pretesa di iniziare con quelle bonifiche che sarebbero in grado anche di dare una risposta allo sviluppo del porto, a maggior ragione oggi che l’accordo quadro con Bagnoli è defunto.
Qual è la vostra visione del futuro di Piombino?
Oggi vediamo il futuro di Piombino come caratterizzato da un’incertezza di fondo. Questo perché lo sviluppo del territorio è sempre troppo legato alle evoluzioni dell’industria siderurgica. Servono, a nostro avviso, politiche di diversificazione forti e soprattutto coerenti. Bisogna avere le idee chiare, non si può salire su ogni carro che passa e iniziare tanti progetti senza portarne nessuno alla fine. Se una delle nostre risorse è il distretto della Nautica dobbiamo investire forza ed energie in questo. Dobbiamo puntare sui nostri punti di forza visto che le potenzialità ci sono.
Andrea Fabbri