VAL DI CORNIA: L’IPOTESI LICENZIAMENTI IN LUCCHINI FA PAURA
In uno scarno comunicato la Lucchini di Piombino annuncia che adeguerà la forza lavoro ai volumi richiesti dal mercato. Non sono mancati i primi commenti politici. Leggiamo tutto insieme.
«In conseguenza della crisi economica mondiale – inizia il comunicato Lucchini – la Lucchini S.p.A. rivedrà ed adeguerà la propria forza lavoro ai volumi di produzione richiesti dal mercato.
Durante l’incontro che si è tenuto martedì 3 marzo, l’Azienda ha espresso ai rappresentanti sindacali la volontà di rivedere l’assetto organizzativo che sarà oggetto di approfondimenti, da svilupparsi in incontri da oggi al 30 aprile.
Lucchini S.p.A. ed i suoi azionisti confermano la validità delle scelte connesse alla realizzazione del
MiniMill ed al potenziamento e rifacimento dell’Altoforno, quando le condizioni di mercato lo
permetteranno. Lucchini S.p.A. continuerà a monitorare le proprie necessità produttive durante i rapidi cambiamenti delle condizioni di mercato».
UDC: LA CRISI ESISTE ED INIZIA A FARSI SENTIRE
«Le dichiarazioni della Lucchini sui 600 esuberi – commenta il segretario dell’UDC Coppola – dimostrano che la crisi esiste ed incomincia a farsi sentire in modo pesante, serve il contributo di tutti per riuscire ad uscirne.
Il governo nazionale affiancando adeguatamente la Regione dovrà continuare a fare la sua parte attraverso gli ammortizzatori sociali, le aziende non possono tirarsi indietro chiedendo esclusivamente sacrifici agli altri, anche loro hanno il dovere di prendersi la loro parte di responsabilità, è troppo semplice scaricare tutto sullo Stato e sui lavoratori.
Viceversa non si può neanche difendere l’indifendibile, purtroppo molte imprese alla fine di questo periodo nero non esisteranno più e con loro moltissimi posti di lavoro, auspichiamo che perlomeno per il nostro territorio fortemente dipendente dall’industria ci possa essere una prospettiva di sopravvivenza.
In questa prima fase sarebbe opportuno che la Lucchini riuscisse a rispettare gli accordi presi in precedenza, soprattutto di fronte ad una prospettiva industriale che nonostante la situazione economica continua a prevedere possibili investimenti futuri.
Siamo preoccupati dal fatto che certe decisioni potrebbero provenire direttamente dai vertici stranieri della multinazionale e catapultate sulla testa dei dirigenti locali, senza tener conto della reale situazione dello stabilimento di Piombino.
Serve un monitoraggio da parte del governo sulle reali condizioni delle aziende che fanno ricorso ai soldi pubblici – conclude il comunicato dell’UDC – attraverso le diverse forme di intervento sulla crisi, altrimenti si rischia di incorrere in forme di speculazione senza controllo».
SD: GRANDE PREOCCUPAZIONE PER LA SITUAZIONE LUCCHINI
«Le intenzioni della Lucchini di non rinnovare i contratti dei lavoratori precari(400) e la richiesta all’ INAIL per 180 dipendenti per accedere al pensionamento anticipato in base alla legge sull’amianto – inizia il comunicato di Sinistra Democratica – se attuate, avranno un impatto sociale ed economico gravissimo in Val di Cornia e non solo, anche sull’intera Regione.
Queste scelte priveranno tanti giovani di un lavoro, di un reddito, accentueranno in tutta la Val di Cornia la crisi con effetti dirompenti.
L’azienda è proprio sicura che questa scelta drastica di riduzione del personale sia l’unica soluzione? La crisi è globale, è profonda ma così facendo l’azienda dimostra poca lungimiranza perché si priva del futuro, i giovani, interrompendo un rapporto di lavoro e con la richiesta di anticipo alla pensione di personale la cui professionalità è una garanzia in un processo produttivo complesso come quello siderurgico.
Quando ci sarà la ripresa economica così facendo, la Lucchini , si troverà priva della parte vitale e senza quegli investimenti che fino a pochi mesi fa ritenuti fondamentali . Sinistra Democratica è contro i licenziamenti, fin da ora è a fianco delle OOSS, condivide l’iniziativa del Sindaco e la richiesta della convocazione della Task-Force con la presenza del Presidente della Regione . La latitanza del Governo è colpevole, denota la mancanza di qualunque politica industriale e nella crisi, di iniziativa sia verso i lavoratori che perdono il posto di lavoro, che verso le aziende.
Chiediamo senso di responsabilità sociale – conclude Sinistra Democratica – i lavoratori non possono essere l’unici a pagare la crisi; nel passato si sono utilizzati strumenti straordinari ( contratti di solidarietà), oggi si può ricorrere a questi come ad altri strumenti compresa la riduzione di orario. Una cosa è certa, noi respingiamo i licenziamenti».