PIOMBINO: LUIGI COPPOLA COMMENTA LA CRISI DEL COMMERCIO
In una conferenza stampa venerdì la Confesercenti ha lanciato un grido d’allarme per la crisi dei negozi a Piombino. Ha anche proposto due idee: la prima è quella di avviare una programmazione condivisa degli appuntamenti in città, con particolare attenzione alle sagre e alle feste che si concentrano solo nei mesi estivi; la seconda un super assessorato che raccolga attività produttive, dello sport e della cultura.
Tra le altre proposte avanzate dalla Confesercenti, la programmazione di manifestazioni di impatto che richiamino un target medio-alto che a Piombino non c’è, poi concentrare d’estatele varie iniziative estive più che altro nel centro e il venerdì sera, e la richiesta al comune di aprire un dialogo con le banche riguardo ai tassi d’interesse e ai crediti alle imprese.
«Il grido d’allarme delle associazioni di categoria dei commercianti non va sottovalutato – ha subito commentato Luigi Coppola segretario dell’UDC di Piombino – al di là della crisi attuale già da diversi anni questo settore è in profonda difficoltà, sarebbe troppo semplicistico delegare al mercato la capacità di sopravvivenza delle diverse attività.
In un sistema come il nostro non sempre i più capaci riescono ad andare avanti, l’intervento delle lobbies del commercio attraverso le grandi catene, in alcune realtà ha ucciso i negozi tradizionali, dobbiamo stare attenti che ciò possa avvenire anche a Piombino.
I posti di lavoro vanno tutti tutelati qualunque sia il settore di appartenenza, non esistono lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, ogni negozio che viene chiuso nella nostra città è una perdita traumatica, servono misure concrete chiaramente limitate alle competenze locali.
Il taglio del bilancio da parte dell’amministrazione comunale per le attività produttive e lo sport è un dato oggettivo, ma fa parte di una programmazione politica legittima, è evidente che in questo momento la priorità sia l’arredo urbano, che in un momento di crisi aiuta le imprese e fa girare denaro, ma soprattutto è un consolidato strumento di ricerca del consenso.
A nostro avviso sarebbe opportuno un intervento concreto attraverso una piattaforma di concertazione che tenga conto delle difficoltà delle categorie meno tutelate, ossia quelle che non potranno mai avere accesso agli ammortizzatori sociali, fra le quali in primis il settore del commercio.
Il riferimento della Confesercenti alla programmazione degli eventi che potrebbero portare un target diverso di consumatori anche da fuori, deve essere concordata con i commercianti, altrimenti si rischia di organizzare serate che non avrebbero una ripercussione in termini economici sul nostro territorio.
Soprattutto concentrando eventuali manifestazioni nel periodo estivo ci sarebbe una maggiore opportunità di poter coinvolgere i turisti presenti sia nel nostro che nei comuni limitrofi, stimolando anche uno sviluppo turistico che continua a restare ai margini del nostro centro urbano.
Inoltre non ci sarebbe nessuna possibile strumentalizzazione da parte di chi sostiene che l’imminente campagna elettorale possa stimolare l’organizzazione di concerti e spettacoli vari prima delle elezioni amministrative del 6 giugno, quando ben sappiamo che le ferie per gran parte dei vacanzieri (turismo balneare prettamente stagionale) che scelgono le nostre coste hanno inizio dalla chiusura delle scuole in poi.
Riteniamo – conclude Coppola – che in momenti particolari come quello che stiamo affrontando ci debba essere una maggiore sintonia fra istituzioni e categorie, ciascuno deve dare il proprio contributo cercando di sfruttare al massimo le poche ma utili risorse a disposizione».