«LA PAROLA AI GIURATI». ALESSANDRO GASSMAN AL METROPOLITAN
Ultimo appuntamento della stagione teatrale martedì 14 aprile alle 21 al Metropitan di Piombino dove nella doppia veste di attore e regista Alessandro Gassman presenta “La parola ai giurati” di Reginald Rose, nella traduzione di Giovanni Lombardo Radice.
La vicenda è ambientata nella New York degli anni ’50. Il 15 agosto una giuria popolare, composta da dodici uomini, di diversa estrazione sociale, età e origini, si chiude in Camera di Consiglio per decidere del destino di un ragazzo ispano-americano accusato di parricidio. Devono raggiungere l’unanimità per mandarlo a morte e tutti sembrano convinti della sua colpevolezza. Tutti ad eccezione di uno, che con meticolosità e intelligenza costringe gli altri giurati a ricostruire nel dettaglio i passaggi salienti del processo e, grazie a una serie di brillanti deduzioni, ne incrina le certezze, insinuando in loro il principio secondo il quale una condanna deve implicare la certezza del crimine al di là di ogni ragionevole dubbio.
La vicenda è incentrata su due capisaldi del sistema giuridico anglosassone: la preseunzione di innocenza e la dimostrabilità della colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio. In un’epoca in cui il mondo è afflitto da ideologie contrastanti che si nutrono di assolutismo e che spesso scadono a pregiudizi, il ragionevole dubbio è una preziosa arma di difesa. Oltre il tema delicatissimo della pena di morte nello spettacolo di Gassman si percepisce tutta la paura del diverso e dell’ignoto.
“La parola ai giurati” è uno spettacolo dal sicuro impatto emozionale, dove il teatro è momento di civile confronto e di analisi sociale e rappresenta, oggi più che mai, un motivo di discussione e confronto sui grandi temi della giustizia e della pena di morte.