PIOMBINO: MODELLI DI SVILUPPO, E POLITICA RANCOROSA
Continua lo scambio “epistolare” mediante “lettere aperte” tra i protagonisti della politica locale in Val di Cornia. Quello di oggi è con Matteo Tortolini Segretario di zona del PD e Rino Checcoli segretario piombinese di Rifondazione. Come al solito lasciamo le riflessioni ai lettori.
MATTEO TORTOLINI:
Questa discussione sul governo del territorio non è ricca di spunti nuovi né di idee originali, semmai rappresenta un riassuntino un po’ ingiallito di questioni dibattute in questi anni assemblate (positivamente) per questa campagna elettorale perché ci consente di esplicitare modi diversi e alternativi di interpretare il futuro. Non c’è futuro se non si guarda la realtà e la realtà ci dice che negli ultimi tempi si sono impoveriti i fattori della produzione ed è cresciuta la dimensione finanziaria, i redditi da lavoro crescono del 4%, quelli da capitale del 44%, si è protratta una politica lenta e contraddittoria nella realizzazione di infrastrutture, è proseguita la dipendenza energetica dall’estero con uno sviluppo inconsistente delle rinnovabili, sono cresciute le diseguaglianze con l’indebolimento del ceto medio e dei consumi. Un paese animato da conflitti senza riforme, le esportazioni e il volontariato che hanno retto un paese ricco di risorse ma scarsamente contemporaneo.
Ecco il punto: vogliamo un paese contemporaneo o che contempla solo il proprio passato illustre? Vogliamo un paese con più reddito e meno rendita o un paese narcisista e immobile? Vogliamo un paese che apre le porte a chi ci prova e chi ci crede o il paese dei privilegi di chi di possedendo due o tre case conduce battaglie contro Comuni che lavorano per darne a chi non ne possiede nemmeno una? Il mondo moderno ha di fronte uno snodo cruciale del proprio tempo e questa crisi ci dice che è finito un ciclo politico e che dobbiamo provare ad aprirne un altro, fatto di modernizzazione delle nostre città e salvaguardia dinamica della nostra straordinaria Toscana. Una Toscana dove, dati Irpet, l’incremento di consumo del suolo è passato dal +16% degli anni ’90, al +3% degli anni 2000 evocando un risultato così come un problema se pensiamo come la dotazione infrastrutturale sia significativamente inferiore alla media nazionale.
C’è una destra che riesce a tenere insieme un’idea di paese senza regole, e poi costruisce politiche di conservatorismo sociale per i diritti, la scienza, la tecnica, le persone. Dove sta la sinistra e il centrosinistra? Quella in cui mi riconosco vuole unire vocazione e ambizione, vuole un progetto che tiene insieme lavoro, impresa, cultura, territorio, una sinistra che agisce localmente pensando globalmente, ricercando una identità dinamica per i giovani e il futuro; ecco l’asse concettuale e politico su cui si sono mossi i nostri sindaci in questi anni. Purtroppo c’è una politica piccola, rancorosa, che ricerca nuove verginità essendo smemorata e quindi senza futuro, rinchiusa nelle vicende personali e addobbata, nelle proposte, con un vestito conservatore, populista e non di popolo.
Costruire un nuovo modello di sviluppo contemporaneo è questione enorme e ricca di fascino, un’armonia di contrasti da raggiungere, una visione aristocratica da battere, una sfida per i riformisti di un territorio che ci sta provando.
Matteo Tortolini – 16 maggio 2009
Segretario Federazione PD Val di Cornia-Elba
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TORRINO CHECCHOLI:
C’è nella vita politica locale chi, invece di confrontarsi seriamente sui problemi esistenti, sfugge e lancia anatemi non si sa bene contro chi ma sempre alludendo. Ne è esempio il segretario della Federazione PD Val di Cornia-Elba che ancora una volta recentemente discetta di sviluppo, modernità, conservatorismo astrattamente, naturalmente considerandosi alfiere della modernità contro il conservatorismo attribuito sempre agli altri. Non una parola sui problemi concreti che in questo ultimi anni sono stati posti pubblicamente spesso senza risposta alcuna.
Ci dica allora Tortolini se è moderno
aver sostenuto un progetto come quello dei fanghi di Bagnoli miseramente fallito per i motivi che sono stati detti pubblicamente mille e mille volte ma sempre rifiutati perché considerati strumentali e sostenuti da soggetti rancorosi;
aver sostenuto un progetto di intervento su una parte così delicata come il centro storico di Piombino miseramente fallito per i motivi detti pubblicamente mille e mille volte ma sempre rifiutati perché considerati strumentali e sostenuti da soggetti rancorosi;
aver sostenuto un progetto di incremento delle attività di cava di Campiglia, le cui conseguenze evidenti per l’ambiente sono lì visibilissime, come denunciato pubblicamente in interventi sempre considerati strumentali e sostenuti da soggetti rancorosi;
aver rifiutato un referendum per una scelta giudicata epocale dal Sindaco di Piombino per motivi che poi sono stati considerati risibili in sede di Tribunale ancorché detti già prima documentatamente ma sempre inascoltati perché considerati strumentali e sostenuti da soggetti rancorosi;
aver smantellato presidi importanti per l’educazione e la formazione proprio nel momento in cui l’investimento nella persona è sempre più importante e non aver ascoltato proposte diverse perché considerate strumentali e sostenute da soggetti rancorosi;
aver approvato decisioni urbanistiche contraddittorie nel giro di pochi mesi sempre andando verso soluzioni contrarie alle declamazioni sulla qualità della vita dei cittadini, come le ultime che avvicinano la città alle attività produttive, senza ascoltare motivate posizioni diverse perché considerate strumentali e sostenute da soggetti rancorosi.
Potremmo continuare ma ci fermiamo qui.
Aggiungiamo soltanto ponendo due domande.
Non farebbero meglio Tortolini e gli amministratori locali espressi dal suo Partito una buona volta ad interrogarsi se davvero temi posti ormai da tempo e cioè quelli relativi al fatto che oggi, con le politiche perseguite, questa zona è più debole di prima anche economicamente, che ormai da tempo inseguendo progetti sbagliati ci si trova senza idee di fronte alla crisi e soprattutto senza un percorso di riconversione avviato, che ormai da tempo in questa zona nessun Comune parla più di proposte ed idee che la avvicinino ai settori produttivi avanzati, che ormai da tempo in questa zona si discute pressoché esclusivamente di mattoni e di piani che incentivano settori non certo trainanti ed oltretutto senza nessuna attenzione al rapporto sviluppo-ambiente, che nessun passo concreto in avanti si è fatto su questioni decisive come quelle relative alle bonifiche delle aree industriali?
Non farebbero meglio Tortolini e gli amministratori locali espressi dal suo Partito una buona volta ad ascoltare, discutere, certo controbattere nel merito, ma dibattere senza immaginare complotti e quant’altro?
Porsi questi problemi sarebbe un segno di rispetto nei confronti dei cittadini. Sarebbe questa sì una svolta epocale perché ormai, con grande dispregio dei cittadini, né lui né il suo Partito né gli amministratori pubblici che a quel Partito appartengono lo fanno più.
Bella modernità!
Torrino Checcoli – 19 maggio 2009
Segretario Circolo PRC Piombino-Candidato Sindaco