PIOMBINO: ICI, NOVITÀ SULLE ESENZIONI ICI
Ici, novità in arrivo per alcune categorie di cittadini. Due recenti provvedimenti del Ministero delle Finanze obbligano infatti i Comuni a rivedere le categorie dei soggetti che sono dispensati dal pagamento dell’imposta e ad effettuare tutta una serie di controlli.
Per gli uffici tributi sicuramente un aggravio di lavoro e un disagio per alcuni cittadini che nel corso del 2008 hanno potuto usufruire dell’esenzione e che ora, secondo queste nuove disposizioni, dovranno tornare a pagare nuovamente. In particolare, dovranno tornare a pagare l’Ici i residenti all’estero che siano comunque proprietari o titolari di usufrutto, uso o abitazione nel Comune interessato, esclusi precedentemente dal pagamento dell’imposta.
Cambiano inoltre le norme che regolano la concessione di abitazioni in uso gratuito a parenti. Sulla base del proprio regolamento e delle circolari governative emanate nel 2008, il Comune di Piombino aveva potuto estendere l’esenzione ai proprietari di case concesse in linea retta e collaterale entro il secondo grado, purchè residenti, e in più anche ai cosiddetti parenti affini (ad esempio suoceri).
Le nuove disposizioni prevedono invece che gli affini non possano essere più compresi tra le categorie che determinano l’esenzione, obbligando quindi a una revisione del regolamento e al pagamento dell’aliquota. Il governo, in diversi casi, ha quindi bloccato la possibilità di interpretare le regole a favore dei cittadini, costringendo a un lavoro di revisione e di analisi.
A queste difficoltà si aggiunge la questione della copertura per il mancato gettito Ici ai Comuni sull’abitazione principale. Il Governo, nel DPEF 2009-2013, ha assicurato l’integrale copertura finanziaria delle minori entrate ai Comuni a partire dall’anno 2008; in realtà, i trasferimenti compensativi previsti per l’anno 2009 nel bilancio dello Stato coprono una percentuale pari a circa l’80 per cento del complessivo gettito attestato dai Comuni nel corso del 2008, pregiudicando quindi una parte essenziale delle entrate, fondamentali a garantire buona parte dell’autonomia ai Comuni.