«LETTURE DA TRENO» AL CENTRO GIOVANI DI PIOMBINO
Immaginate un mondo in cui computer, cellulare, Playstion, Internet siano ancora di là da venire. Il mondo di un tempo, insomma. Immaginate che un libro possa essere l’unico vostro svago quotidiano per fuggire alla noia. Ecco, immaginate un’ultima cosa: che leggere quel libro vi venga vietato. Inutile dire che la vostra curiosità nel comprendere il perché di tale imposizione sia così forte da spingervi, in ogni modo, ad entrare in possesso di quel volume e leggerlo di nascosto. Una volta provata l’esperienza sarà impossibile liberarsene ed è così che nasce una passione.
E’ difatti in questo modo che Barbara Alberti si è avvicinata alla letteratura. In un tempo in cui, da bambini, non si aveva alcuna consolle per videogiochi con la quale giocare ed in cui la lettura di alcuni libri ci veniva vietata da parte dei genitori ponendo i volumi incriminati (fra cui Le confessioni di un italiano di Ippolito Nievo, la Bibbia, Le relazioni pericolose di Pierre Choderlos de Laclos) sugli scaffali più alti della libreria, la voglia di trasgredire e capire diventa sempre più forte.
Una volta iniziato diventa poi impossibile smettere e l’Alberti, nel corso della sua vita, ha letto un’infinità di libri dei generi più disparati compresi (e soprattutto) i classici con i quali ha un rapporto da pari, non di sottomissione, ed in ragione di ciò riesce a trovarne i difetti e a tratteggiarne le caratteristiche principali con schiettezza e lucidità.
E questo è esattamente quello che Barbara Alberti ha fatto nel suo ultimo libro, Letture da treno (Gransasso, €7), presentato lunedì 22 giugno al Centro Giovani Fabrizio De Andrè da Fabio Canessa con la presenza di Luca Pallini, neo assessore al Turismo.
L’incontro reso brillante da una scoppiettante Barbara Alberti ha toccato molti temi diversi, da una critica al sistema ferroviario odierno, in cui si verificano ritardi di più di un’ora per mancanza di macchinisti, ricordi degli anni del femminismo, nei quali le donne dimostravano una grande capacità di unirsi tra loro per combattere per un ideale comune, a giudizi letterari assolutamente spregiudicati nei riguardi di grandi classici come Le ultime lettere di Jacopo Ortis del Foscolo, I dolori del giovane Werther di Goethe, Madame Bovary di Flaubert, Anna Karenina di Tolstoj fino ad arrivare ad un romanzo di Wilde (se se ne accetta l’attribuzione) in cui più di tutti si comprende l’intima natura, i desideri e le paure, dello scrittore di Dublino: Teleny.
Serena Scateni