SUVERETO: L’OPPOSIZIONE FA UN BOLLETTINO CONSILIARE
«Uniti per Suvereto» sembra che abbia voglia di fare sia opposizione che informazione a Suvereto, e avvia una sorta di “servizio informazioni” con un foglio informativo che seguirà ogni consiglio comunale, la cui prima edizione riportiamo integralmente e senza commenti, aperti come sempre alle opportune repliche.
«Il 23/06/2009 si e’ tenuto il Primo Consiglio Comunale a Suvereto, dopo le elezioni che ha visto la coalizione guidata dal PD aggiudicarsi il comune con il 54%, ma con una forte opposizione di Uniti per Suvereto che ha raggiunto il 32% degli elettori, seguiti dalla lista del popolo delle libertà.
La prima seduta e’ stata caratterizzata da due fatti eclatanti: la presentazione da parte del sindaco Pioli di una giunta composta da 3 assessori.
Partire con una GIUNTA ZOPPA non è un buon inizio per Suvereto e per i molti problemi del territorio. Chiediamo che venga verificata la compatibilità con lo statuto, che prevede 4 assessori. La nomina di una giunta incompleta evidenzia le difficoltà politiche del sindaco rispetto alla sua maggioranza e agli alleati. Ancora una volta le logiche di partito prevalgono sugli interessi dei cittadini.
Il secondo fatto riguarda l’arroganza che ha dimostrato il sindaco e la sua coalizione di fronte ad una proposta concreta da parte della Lista Uniti per Suvereto di correzione ed integrazione di una delibera fondamentale per tutti i cittadini, ossia i Criteri di selezione dei rappresentati del comune nelle societa’ partecipate, criteri presentati sintetici equivalgono a dire che il Sindaco può fare ciò che vuole, senza dover motivare nessuna delle scelte che compie.
Manca ogni serio criterio selettivo fondato sulla competenza e la professionalità, requisito essenziale per coloro che sono chiamati a gestire servizi pubblici essenziali come acqua, rifiuti, ecc.
Noi abbiam chiesto che alla base della scelta si ponessero 2 cose essenziali:
1) La competenza professionale come unico requisito per le nomine.
La competenza deve essere attestata da curricula. I titoli saranno quelli di studio, l’esperienza professionale maturata nella direzione di enti o aziende, ecc.
2) La scelta deve avvenire mediante selezione su più curricula
A tal fine basta un avviso pubblico per la presentazione delle candidature. I candidati devono rendere dichiarazioni di appartenenza ad associazioni, comprese quelle segrete, analogamente a quanto richiesto per i consiglieri comunali.
A QUESTA PROPOSTA CI E’ STATO RISPOSTO CON UN SECCO NO!
Nelle assemblee delle società partecipate il Sindaco interviene quale rappresentante legale dell’ente. In quella sede assume impegni rilevanti per il Comune, tra cui:
1) approva i bilanci delle società assumendo oneri a carico del Comune in caso di perdite d’esercizio;
2) approva tariffe che saranno pagate dai cittadini utenti;
3) nomina gli amministratori e i collegi dei revisori dei conti.
Programmi, tariffe e bilanci dei servizi sono materie su cui dovrebbero pronunciarsi, preventivamente, maggioranze e minoranze dei Consigli Comunali. Nulla di questo accade oggi. Quelle decisioni incideranno sui bilanci comunali, sulle tariffe e sulla qualità dei servizi, ma il consiglio comunale non avrà modo alcuno di conoscere, d’indirizzare e di decidere.
Potrà solo ratificare, magari ripianando perdite già approvate dal sindaco. La realtà è poi ancora più complessa, poiché gli stessi sindaci poco o nulla incidono sulle decisioni di società di area vasta in cui partecipano decine di Comuni. Se i servizi sono sempre più lontani dagli utenti lo si deve anche a questo. Sarebbe pertanto molto opportuno che il Sindaco, prima di esprimersi nelle assemblee delle società, coinvolgesse il Consiglio. Cosa che ora non accade, ne prima, ne dopo! e questo che noi abbiamo chiesto ed anche su questo abbiamo ricevuto un altro secco NO da parte della maggioranza.
Questo ci deve far riflettere sul fatto che la regola base della Democrazia ossia la discussione, il confronto tra le parti e’ stata calpestata.
Noi avevamo basato le nostre richieste sul principio che ci ha animato in campagna elettorale e che anima Uniti per Su, veto ossia la trasparenza della scelte nell’interesse del cittadino.
Pare pero’ che il Berlusconismo che il PD e la sua coalizione tanto attaccano e vilipendiano dalle piazze ed in ogni occasione che gli si propone sia molto radicato nel loro modo di agire, che si dimostra nel fatto che non tendono piu’ ad adattarsi alle regole ma adattano le regole alle loro esigenze.
Uniti per Suvereto continua la sua opposizione concreta e ferma nell’interesse dei cittadini che gli hanno dato fiducia, lontana da logiche di partito e di potere, informandovi ogni volta che questo si rendera’ necessario».