COGENERATORE, SE LA PROVINCIA CI RIPENSA, L’AZIENDA CHIEDE DANNI

Il cogeneratore di Scarlino

Il cogeneratore di Scarlino

Il cogeneratore di Scarlino

A seguito della volontà espressa dal Presidente e dalla Giunta Provinciale di Grosseto, sentito il Consiglio Provinciale, di riesaminare le procedure di VIA e AIA per l’utilizzo di CDR nella centrale termoelettrica di Scarlino Energia srl, anche attraverso il ricorso ad atti di sospensiva dei procedimenti in corso, il Consiglio di Amministrazione della società che gestisce l’impianto, richiamato il noto principio che regola l’azione amministrativa sulla separazione tra il potere politico e quello di gestione che compete esclusivamente ai Dirigenti, ha dato mandato ai propri legali di diffidare formalmente l’Amministrazione Provinciale di Grosseto, nelle persone del Presidente della Giunta, dell’Assessore all’Ambiente, del Presidente del Consiglio provinciale, dei Dirigenti dell’Area Territorio Ambiente Sostenibilità nonchè dei Capogruppo Consiliari ad adottare atti di sospensiva dell’efficacia della VIA e di dare corso al procedimento per il rilascio dell’AIA entro i termini di legge.

Alla base dell’atto di diffida vi è quanto stabilito dall’art. 2-bis della legge n. 241/1990 e s.m.i ai sensi del quale “le pubbliche amministrazioni ed i soggetti di cui all’art. 1, comma 1-ter, sono tenuti al risarcimento del danno ingiusto cagionato in conseguenza dell’inosservanza dolosa o colposa del termine di conclusione del procedimento”. Oltre a ciò si evidenzia che l’adozione di atti che cagionano un danno ingiusto sono forieri di risarcimento del danno che ricade in capo all’Amministrazione, a cui segue la responsabilità per danno erariale dei singoli soggetti che hanno adottato i predetti atti.

Erano delle “promesse elettorali” fatte a Scarlino, ma soprattutto a Follonica, e adesso il nuovo presidente della provincia di Grosseto Leonardo Marras ha iniziato a dargli seguito con atti concreti. È così che la provincia ha dato il via allo storico “ripensamento” (o dietrofront) sul cogeneratore. Da sempre si erano visti schieramenti chiari e ben delineati: da una parte la giunta e il consiglio provinciale (con poche eccezioni), gli apparati provinciali di tutti i partiti (dal Pd al Pdl), i sindacati, tutti i comuni della provincia tranne due, a favore dell’impianto.

Dall’altra parte, sempre più isolati e messi in un angolo da atti e decisioni che ormai sembravano filare come treni ad alta velocità, i comuni di Scarlino e, soprattutto, Follonica. Già, proprio a Follonica “risiede” il Comitato per il no all’impianto, guidato da Cesare Franchi. Negli ultimi mesi qualcosa è cambiato, e il nuovo corso provinciale di queste ore ne è la prova tangibile. I motivi? Certamente la lunga ed estenuante campagna elettorale (spinta fino al ballottaggio) è una chiave di lettura interessante, che aveva messo al centro del dibattito pubblico proprio il tema dell’inceneritore, facendo spingere i candidati a Sindaco forse ben oltre il consentito, addirittura facendo promettere un referendum di difficoltosa praticabilità.

In effetti già il ricorso al Tar con osservazioni puntuali ed estremamente pungenti promosse dalla Giunta Saragosa aveva messo il Comune di Follonica in una posizione di scontro frontale verso l’impianto e la società Scarlino Energia.

Eleonora Baldi ha certamente impresso una accelerazione e una nettezza ancor più forte e gli impegni presi da Marras in campagna elettorale per assicurarsi il consenso e l’appoggio della zona nord della Maremma sono risultati determinanti. Giovedì 17 settembre, infatti, il consiglio provinciale discuterà un atto d’indirizzo politico che prevede un mandato alla Giunta provinciale per adottare due distinti atti amministrativi, entrambi legati all’inceneritore di Scarlino.

Il primo riguarda la sospensione, e se necessario la revoca, della costituzione in giudizio dell’Ente al Tar (Tribunale amministrativo regionale) in opposizione ai ricorsi presentati dai Comuni di Scarlino e Follonica, Comitato per il No, Wwf, Forum ambientalista e Coldiretti provinciale. Il secondo atto consiste nell’avvio di un “un procedimento amministrativo, sospesi gli effetti della Via (Valutazione d’impatto ambientale) nonché i procedimenti ad essa conseguenti o comunque collegati, inteso al riesame ed all’eventuale annullamento in sede di autotutela degli atti oggetto di ricorso giurisdizionale e amministrativo..(…)”. Verifica che concerne solo la Via relativa all’utilizzo di Cdr come combustibile per alimentare la centrale, ai sensi del Decreto Matteoli (Decreto legislativo 59/2005 e della Lrt 79/98).

Il presidente Marras, al momento, non commenta la scelta, pur confermando che si tratta di impegni elettorali: «Nel rispetto delle prerogative del Consiglio provinciale – spiega il presidente Marras – non ritengo opportuno commentare oggi l’atto che sarà discusso il 17 settembre. Per questo, mi limito a sottolineare che la sospensione della costituzione di fronte al Tar e la verifica tecnica e giuridica della procedura di Via per l’autorizzazione al funzionamento dell’impianto di cogenerazione di Scarlino rispetto ai rilievi avanzati nei ricorsi al Tar, sono impegni che avevo assunto in campagna elettorale, e contenuti nel programma di mandato amministrativo che è stato consegnato ai capigruppo. Se il consiglio autorizzerà la Giunta, si procederà alla verifica tecnico amministrativa, dopodiché, in una logica di trasparenza, saranno discusse le risultanze».

Certo è che, quale che siano le scelte, la giunta-Marras va a sconfessare la linea della precedente giunta-Scheggi. L’inceneritore, pur fuori dal piano provinciale dei rifiuti, è stato comunque approvato dalla Provincia ed è già in funzione, anche se non con il Cdr.

C’è da capire quali margini ci siano per annullare un atto già approvato. L’impressione è che la Provincia si esponga al rischio di un contenzioso amministrativo lunghissimo, e come si é visto la società che gestisce l’impianto non subira in silenzio le scelte degli amministratori.

Scritto da il 20.9.2009. Registrato sotto cronaca, Foto, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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