ROBERTO ”FREAK” ANTONI ALLA LIBRERIA COOP DI PIOMBINO
Freak, di nome e di fatto. Bassa statura. Giacca elegante. Papillon cu camicia bianca. Pantaloni sportivi. Sandali ai piedi e ciuffo bicolore.
Roberto “Freak” Antoni, sabato 12 settembre, prende posto accanto alla tastiera presente nella libreria Coop di via Gori per lui e la sua accompagnatrice, la virtuosa pianista Alessandra Mostacci.
E’ un tuffo negli anni ’80 insieme all’eclettico fondatore degli Skiantos che nella sua carriera si è reinterpretato persino come attore e scrittore.
E’ appunto grazie al cinema che si inserisce la partecipazione di Roberto Antoni nel progetto Cine27 che si svolge all’interno del carcere di Porto Azzurro in forma di puro volontariato.
Per questa lezione ai carcerati è stato presentato “un film d’essai, underground”, come definito da Antoni, dal titolo Beckett, che ricalca la piece Aspettando Godot dello stesso Samuel Beckett, di cui “Freak” Antoni ha composto la colonna sonora.
Alla domanda di Marco Formaioni riguardo a quali impressioni potesse suscitare l’entrare in un carcere e stare a stretto contatto con i detenuti seppur per qualche ora, Antoni ha risposto che è stata un’esperienza assai intrigante soprattutto per i momenti di incomprensione che si sono venuti a creare in seguito alla visione di un film assai particolare come Beckett che ha poco del cinema tradizionale di cui molti sono abituati a fruire.
Antoni, collegando abilmente cinema e fumetto e riconoscendo in particolare al primo una più piena libertà d’espressione dovendo il disegno obbedire ai soli vincoli della fantasia, è passato a presentare l’opera che dal 2007 porta avanti con Stefano Ianne ovvero il fumetto Freak, che è giunto ormai al suo quarto numero e che vede ogni volta all’opera un disegnatore diverso.
L’incontro si è avviato verso la conclusione con l’esecuzione da parte di Roberto Antoni e di Alessandra Mostacci di alcuni brani fra cui Sono un ribelle mamma degli Skiantos oppure Diventare santo, Per Piero merde d’artista, Il signore dei tarzanelli, Gli haiku della fortuna o della sfiga che dir si voglia facenti parti del repertorio di poesia demenziale e di musica d’avanguardia dell’artista.
Serena Scateni