PIOMBINO: DIBATTITO PUBBLICO CON MARCO MINNITI
Proseguono i lavori di avvicinamento al congresso nazionale del PD che, con le primarie del 25 ottobre, nominerà il nuovo segretario del Partito. A livello territoriale si muovono i gruppi che promuoveranno le mozioni di Bersani, Franceschini e Marino. A sostegno del segretario uscente si pone Marco Minniti, ministro ombra dell’interno, ospite dell’incontro di giovedì 24 settembre.
Spetta all’ex vicesindaco Umberto Canovaro introdurre l’incontro. Dopo i ringraziamenti di rito per i partecipanti e per la federazione locale del PD che ha permesso l’evento, la discussione si concentra sulla situazione del partito, sulle aspettative per il congresso e sugli obbiettivi futuri.
È poi la volta di Marco Minniti, laureato in filosofia, con una lunga militanza prima nel PDS e poi nei DS ed oggi membro del governo ombra ,che fa un’analisi lucida ed equilibrata della situazione interna al suo schieramento.
“Non possiamo permetterci di staccarci dal rapporto con l’Italia durante il congresso. Questo non può rilevarsi fine a se stesso” ammonisce Minniti fin dalle prime battute. “In questo momento il governo è fragile, si sta staccando dai problemi reali e di gestione della crisi. Berlusconi, come si è visto nella puntata di Porta a Porta sull’Abruzzo, dimostra contemporaneamente sia prepotenza che fragilità.” È a questo punto che diventa importante, secondo il ministro, il ruolo e l’assetto futuro da dare al Partito Democratico. Solo costruendo un’alternativa credibile di governo si può far cadere il PDL.
“ Il rischio più grande che corre il nostro partito è quello che il congresso nazionale metta in discussione tutto quello che è stato fatto e che si torni indietro divisi” prosegue il politico, “è necessario rilanciare il progetto PD”. Diventa necessario quindi, un profondo rinnovamento della forma-partito, un’apertura all’esterno e un radicamento sempre più forte all’interno dei territori.
Minniti sottolinea inoltre come sia fondamentale agli occhi degli elettori uscire dal congresso con la credibilità che solo una linea unica e lontana dalle correnti e dalle alleanze “carovana” può portare.
“ Sosterrò Franceschini per migliorare il partito nella sua totalità. Il mio appoggio vuole dimostrare come nonostante una storia politica diversa, si possa arrivare ad un progetto largamente condiviso e ad una linea autorevole ed unitaria” conclude l’onorevole.
Rimane forte il rischio che sia a livello locale che nazionale il sostegno alle mozioni dei tre candidati alla segreteria e gli schieramenti che ne deriveranno possano riproporre quelle divisioni che hanno caratterizzato il centro-sinistra negli ultimi anni.
Andrea Fabbri