PIOMBINO: LIBERTA’ E GIUSTIZIA PRESENTA “CANTONI ANIMATI”
Abbiamo assistito all’interessante iniziativa promossa dal Circolo Val di Cornia di “Libertà e Giustizia” intitolata “Cantoni Animati”. Scopo dell’evento, in questo periodo di attacchi alla libertà di espressione, è stato quello di fare contro-informazione dando ai cittadini alcune importanti notizie che non vengono trattate dai principali mass-media.
In concomitanza con l’appello per la libertà di stampa promosso dal quotidiano Repubblica e della manifestazione nazionale del 3 ottobre, il circolo locale di Libertà e Giustizia, ha promosso un’incontro di contro-informazione che si è tenuto sabato 26 settembre lungo le vie del centro di Piombino. Partita da piazza Verdi, l’iniziativa è stata impostata sulla “recitazione” di alcuni attori che, in piedi su delle sedie, hanno “declamato” alcune notizie che sono passate inosservate sui principali circuiti informativi. Cinque i principali tremi trattati: violazione dei Diritti Umani, intercettazioni telefoniche, istruzione, informazione e carceri.
Riportiamo i passaggi principali dei testi presentati dagli attori: per quanto riguarda il problema dell’immigrazione con conseguente violazione dei diritti umani viene ricordato il richiamo dell’Alto Commissariato per i rifugiati dell’ONU in seguito al primo respingimento in Libia di un gruppo di migranti. Successivamente si ricorda la denuncia dell’Alto Commissariato per i Diritti Umani di Ginevra che condanna i rimpatri degli immigrati ” abbandonati e respinti senza verificare se stanno fuggendo da persecuzioni, in violazione del Diritto Internazionale”. Le stesse Autorità chiedono che cessi “la pratica di detenzione obbligatoria dei migranti, la loro criminalizzazione ed il loro maltrattamento nel contesto del controllo delle frontiere”.
Per quanto riguarda il tema carceri viene sottolineata la preoccupante tendenza all’aumento del numero dei suicidi prevista per il 2009. Questo per condannare la quasi totale eliminazione da parte del Governo dell’affidamento ai servizi sociali, misura che,numeri alla mano, porta ad un calo del numero dei reati. La riflessione si sposta poi sui problemi della libertà dell’informazione: si sottolinea come da mesi i principali telegiornali non trattino le notizie “scomode” per il premier Berlusconi e come l’Italia venga considerata nelle classifiche internazionali come Paese a “libertà di stampa limitata”.
Condanna anche per i tagli all’istruzione promossi dalla riforma Gelmini: quello dei 50.000 docenti precari lasciati senza lavoro è il più grande licenziamento di massa della storia italiana. Inoltre, a causa delle deroghe sulla Legge 626 sulla sicurezza, si può arrivare ad avere classi con 33 alunni. Forti dubbi anche sulla re-introduzione del maestro unico e sulle riduzioni del personale ATA.
Ultimo argomento trattato è stato quello delle leggi sulle intercettazioni telefoniche: con i nuovi provvedimenti si mette a rischio ogni indagine che non sia per reati di mafia o terrorismo. I giornalisti non potranno più dare notizie giudiziarie prima del processo e non potranno citare testualmente gli atti dell’indagine. Infine le intercettazioni non potranno durare più di due mesi e saranno permesse solo se ci sono “evidenti indizi di colpevolezza”.
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