NO AUTOSTRADA: “SIT IN” IN PROVINCIA GIOVEDI MATTINA
Il coordinamento dei comitati no autostrada si è riunito d’urgenza lunedi 28 alle 19.00 nei locali dell’Arci Bassa Val di Cecina per rispondere a questo autoritario tentativo di passare sopra alla testa dei cittadini imponendo decisioni prese dall’alto. Erano presenti ARCI Comitato Territoriale; AttivArci di Venturina; Associazione “Ciao Enrico”; Associazione “Monica C” di Donoratico; Associazione “In viaggio con noi” di Castagneto Carducci; Coordinamento Toscano Produttori Biologici; Legambiente; Rete Redié Resch di Venturina; Federazione Livornese del Partito della Rifondazione Comunista; Federazione dei Verdi di Livorno; Partito dei Comunisti Italiani di Donoratico; Forum per San Vincenzo; Lista civica “L’Alternativa” di Bibbona, salviamo Cecina.
«Annunciando il sit in organizzato dal coordinamento del comitato “no autostrada” in occasione dell’incontro fra istituzioni previsto in Provincia per quel giorno, il “No al lotto numero uno è il primo punto di condivisione emerso dall’incontro». Il Comitato esprime ferma opposizione e avanza proposte in merito al progetto autostrada sollevando, fra le altre cose,il sospetto che dietro alla “manovra autostrada” e allo stralcio del progetto ci sia una trama politica tessuta in funzione delle prossime elezioni regionali.
Oltre al “no al lotto numero uno” l’altro punto da tutti condiviso è l’affermazione del diritto ad un percorso partecipato con la cittadinanza e per il quale richiediamo alle amministrazioni locali di prevedere consigli comunali aperti. Nello specifico il comitato è assolutamente contrario al lotto numero 1 e allo “spezzettamento” del territorio che ne deriverebbe, sostenendo la stessa posizione dei comuni. Riteniamo che il progetto attuativo debba basarsi su un piano finanziario sostenibile di cui vogliamo conoscere i dettagli e che debba comprendere l’intero tratto autostradale.
«A tutela del territorio deve essere presentato un progetto unitario che comprenda l’intero tratto» – commenta il comitato. «Stiamo chiedendo da almeno dieci anni che vengano esaminati due progetti distinti e visto l’iter autoritario adottato, che trascura la volontà popolare e il diritto alla partecipazione sancito dalla legge, lavoreremo per dare forza alla voce dei cittadini che vogliono dire la loro su un progetto che potrebbe migliorare o peggiorare la qualità della vita di tutta la cittadinanza».