PIOMBINO: DALMINE E CRISI SIDERURGICA. VERTICE IN REGIONE
Si è svolto questa mattina a Firenze un incontro convocato dall’assessore regionale al Lavoro Gianfranco Simoncini con i vertici del Gruppo Tenaris Dalmine di Piombino, il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, il presidente della Provincia Giorgio Kutufà e l’assessore provinciale Ringo Anselmi.
Un’occasione per fare un esame approfondito con l’azienda, anche alla luce della situazione economica globale, e per definire le prossime azioni istituzionali.
L’amministratore delegato Tenaris, Vincenzo Crapanzano, ha infatti descritto il quadro internazionale nel quale il Gruppo si trova a operare, individuando tre cause principali che obbligano alla ristrutturazione dell’assetto produttivo: la diminuzione dei volumi produttivi, le caratteristiche dello stabilimento piombinese, che in questo momento soffre della concorrenza internazionale, gli oneri derivanti dalle bonifiche del territorio.
Da parte di Regione, Provincia e Comune è stata ribadita la massima disponibilità a collaborare con l’azienda con l’obiettivo di salvaguardare l’impianto di Piombino.
“Ci vogliamo far carico delle questioni industriali e produttive a partire dalle bonifiche e dall’adeguamento strutturale – afferma il sindaco Anselmi – Tutti temi sui quali stiamo lavorando da tempo con la massima alacrità, e per le quali è necessario ripartire con il coinvolgimento diretto del Governo. Nelle prossimi settimane sono già in programma una serie di incontri decisivi. Tra questi quello con il ministro dell’industria Scajola, previsto per il 28 ottobre, a cui parteciperanno Regione, sindacati nazionali, Tenaris Dalmine e anche il Comune di Piombino. Con Regione e Provincia, inoltre, abbiamo concordato una lettera da inviare al Ministero dell’Ambiente per far ripartire il tavolo per la Mise e impostare una rivisitazione dell’accordo complessivo sulle bonifiche, precedentemente svuotato dal ministro Tremonti con l’azzeramento dei fondi FAS.
“L’obiettivo è quello di dare un sostegno pubblico ma in quadro in cui l’azienda ci metta del suo – continua il sindaco – Il tema Dalmine può essere un detonatore utile per far ripartire il tavolo delle bonifiche, ma questo non esime l’azienda dal giocare un ruolo aziendale chiaro. Di certo l’impegno del territorio su questi temi, infrastrutture e ammodernamento competitivo, è stato senza precedenti in questi anni. Noi abbiamo sviluppato un dibattito che poi si è concretizzato nell’Accordo di pianificazione e nell’attivazione di importanti finanziamenti pubblici. E’ la parte che privata che si è tirata indietro, a un certo punto, per effetto della crisi. Fino a quando il settore siderurgico ha fatto profitti da capogiro questi problemi non sono mai stati posti”.
Intanto il prossimo approfondimento sulla questione è previsto nel Consiglio comunale tematico di venerdì 23 ottobre, in cui si prevedono interventi delle organizzazioni sindacali, dell’azienda, delle associazioni di categoria, delle istituzioni coinvolte.