«RICETTE CORSARE», PER NON NAUFRAGARE IN CUCINA – 21

Ventunesimo appuntamento con la rubrica di cucina del Corriere degli Etruschi «Ricette Corsare» curata con passione dal nostro esperto Emilio Guardavilla. La rubrica presenta ogni settimana alcuni aneddoti tratti dalla vita dell’autore e un menù completo tutto da gustare.

 

RICETTE CORSARE


Rubrica di intuizioni culinarie e percorsi introspettivi per non naufragare in cucina.

A cura di Emilio Guardavilla.

“Ogni maledetta domenica” è la traduzione larga e poco signorile, ma calzante nel nostro caso, di “Any given Sunday”, quella celeberrima pellicola che proprio alla fine del secondo millennio ha indicato a tutti noi, in maniera perentoria ed indiscutibile per altro, l’unico modo possibile ed ammesso per vincere o per perdere in qualsiasi competizione: farlo da uomini. Sulle navi invece, almeno quelle che battono bandiera italiana, ogni maledetta domenica si ripete un evento che fa notizia in ogni sua sezione, in ogni suo anfratto, sopra e sotto la linea di galleggiamento. Ogni domenica, infatti, il menù crew, a completamento di quello standard elargito quotidianamente dall’armatore, prevede l’antipasto e il dessert. Una spettanza contrattuale questa che gratifica gli interessati per l’impegno lavorativo profuso nel giorno del Signore in questo ambiente non estraneo ma comunque poco familiare e considerato accogliente solo per chi dotato di un ottimismo congenito e ingiustificato. Nei menù affissi nei locali preposti appaiono così nomi di portate eccezionali ed altisonanti, evocativi di sapori più particolari e raffinati, degni di deschi e convivi di altri mondi. In queste occasioni la bravura del dispensiere è quella di saper mettere a frutto tutta una serie di intuizioni per lui naturali nel carpire quali siano gli orientamenti dei gusti, quali e quante le aspettative, dove e come dare “fondo all’ancora” per disegnare un percorso alimentare che non debba dar adito a nessuna recriminazione di sorta. E’ domenica anche per lui, anche se sembra un lunedì mattina come tanti altri.


81) Aragosta Honolulu

Categoria: antipasto

Ingredienti: aragosta – burro – uova – marsala – brandy – aceto – carota – timo ––prezzemolo – timo – panna da cucina – paprica. Ci vuole più tempo a scrivere gli ingredienti che non a preparare il piatto.

Preparazione:  il primo step da affrontare è la cottura del crostaceo; che non è un crostaceo qualunque con rispetto parlando per tutti gli altri appartenenti alla categoria. Lo farai bollendolo in acqua corretta dalle erbette sopra menzionate e la carota. Una volta sgusciata la polpa la adagerai in una padella con burro in noci, sale e pepe. A fuoco lento, sale e pepe. Successivamente, ad intervalli regolari di due minuti, aggiungi paprica, marsala e brandy per sfiammata finale. Nel frattempo componi uovo e panna montata e aggiungilo per gli ultimi dieci minuti di cottura, sempre a fuoco lento ci raccomandano.

Punto esclamativo: al sottoscritto l’hanno servita con pancarré abbrustolito. Chi l’avrebbe detto?

Valore aggiunto: domenica è sempre domenica.

 

Ha luogo quindi un evento che diventa ritualizzato dalle attese degli uni e i propositi degli altri, pregustato appassionatamente da tutte le parti in causa, celebrato con una partecipazione totale da chiunque si avvicina alla tavola imbandita; la stessa tavola di sempre che in questo giorno si veste a festa diventando una lontana parente di quella di tutti i giorni. E al suo cospetto ci si presenta con le dovute maniere: la barba fatta e la divisa pulita, la tuta candida e gli stivali tirati a lucido, camicie inamidate con perizia femminile o cravatte che sembrano annodate da piccoli lord. Scriminature da  Prima Comunione. E soprattutto con sorrisi inequivocabili che tradiscono stati d’animo straripanti di ilarità e letizia. Un pranzo di Babette che ogni sette giorni si rinnova nel suo aspetto psicologico per cerimonia ed etichetta ma anche come cadenza imperturbabile nell’evolversi di un imbarco lungo sì ma in questo modo meno pesante se non addirittura più piacevole.


82) Pappardelle Gävle

Categoria: primo piatto

Ingredienti: pappardelle – aringa.

Preparazione: per dissalare l’aringa in maniera ottimale occorrerebbe lasciarla in bagno nel latte, come Cleopatra, come minimo per dodici ore. Se la logistica non lo permette si può ricorrere all’espediente di bollirla ripetutamente in acqua per circa cinque minuti. Tre volte può anche bastare. Fatto questo il piatto diventa di una semplicità estrema. In un soffritto cromosomico, cioè quello che hai nel sangue da generazioni e generazioni, cuoci per pochi minuti i filettini di aringa trattata come sopra. Scola le pappardelle e manteca in padella.

Punto esclamativo: latte per dissalare l’aringa va bene, ma un po’ di peperoncino non si nega a nessuno.

Valore aggiunto: la domenica si riposò anche il Signore, si dice in giro.

 

Nella benedetta domenica di tutti i mari il menù particolare, comunque, non è l’attrazione principale; a pensarci meglio è un pretesto come un altro, la scusa per rendere normale un qualcosa di anormale. Il pranzo della domenica rappresenta un appiglio provvidenziale per trasformare in familiare una convivenza altrimenti forzata, non scelta a priori ma accettata passivamente come per causa di forza maggiore. Ed ecco allora che si tende a rendere il più domestico e conviviale possibile il momento; la messa in televisione, o a terra se la latitudine lo consente, un telegiornale linguisticamente accessibile, programmi leggeri ma emotivamente interessanti, conversazioni generiche e blande sul quotidiano del mondo. Il culmine della soddisfazione si raggiunge se si riesce a captare il segnale di Linea Verde, quel conclamato programma delle nostre reti nazionali non tanto per come concepito,  prodotto o presentato quanto per i suoi contenuti particolari,  proprio per il fatto che al suo interno si parla di tutto meno che di mare. E la fantasia comincia a volare.


83) Cernia Monrovia

Categoria: secondo piatto

Ingredienti: cernia – funghi champignon – carciofi – patate – limone – vino bianco – erba cipollina.

Preparazione:  pulisci e fai a fettine carciofi e funghi. Falli riposare in acqua e limone. Hai capito benissimo: anche i funghi. Poi li farai cuocere in padella per venti minuti con olio sale, pepe e erba cipollina, avendo cura di bagnare ripetutamente con il vino. Parallelamente, in forno a 180°, fai cuocere le patate a tocchetti. Dopo dieci minuti aggiungi nella teglia i filetti di cernia e continua la cottura del tutto per altri dieci minuti. Servi le due cotture, padella e forno, dando la giusta importanza alla componente estetica.

Punto esclamativo: sempre per motivi estetici taglia i carciofi orizzontalmente.

Valore aggiunto: non v’è sabato senza sole, non v’è donna senza amore, né domenica senza sapore, né vecchio senza dolore.

 

L’atto finale di tutta questa tragicommedia si incentra sempre su un qualcosa di sportivo. Un qualsiasi media, sia esso televisione, radio o web negli ultimi anni, è sempre e dovunque in grado di riprodurre manifestazioni e eventi sportivi come momento di svago, a degno coronamento di una giornata decisamente fuori dagli schemi. Certo è che non si può pretendere di seguire in diretta le evoluzioni della squadra del cuore in mezzo al mare che divide il Giappone dalle Filippine, ad esempio, sarebbe eccessivo; ma una gara di qualsiasi disciplina sportiva è sempre pronta a farsi captare in un etere solo apparentemente indifferente. E allora tutti pronti a diventare esperti di sport a casa nostra improponibili, in campionati del tutto sconosciuti come sostenitori di squadre dal nome impronunciabile ma affascinante, guidate da beniamini simpatici e eroici ma noti solo nel loro paese. I campanilismi, seppur fuori luogo e del tutto ingiustificati proprio in virtù del fatto che questo o quel campanile non si sa neanche in quale parte di mondo si trovi, permangono; e gli sfottò si rinnovano in contesti fino a poco tempo prima impensabili. Resta solo da vedere se si vince o si perde da uomini. Poi si può tornare a navigare.


84) Pudding Haverfordwest

Categoria: dessert

Ingredienti: panna – zucchero di canna – melassa (per la salsa caramellata, Honey) –burro –zucchero di canna – uova – farina auto lievitante – datteri – noci – panna da montare (per il pudding, Darling).

 

Preparazione:  metti la prua al mare preriscaldando il forno a 170°. Preparazione numero 1: salsa caramellata. Porta ad ebollizione tutti gli ingredienti e vai avanti per un altro minutino fino che l’amalgama sarà sufficientemente densa. Due cucchiaiate per ogni stampino. Preparazione n°2: il pudding. Impasta il burro e lo zucchero di canna fino ad ottenere, in questo caso, un composto soffice. Dopo, a poco a poco, unisci le uova sbattute e la farina. Per ultimi i datteri e le noci sminuzzati ben bene. Riempi gli stampi e disponili nella teglia da forno con 1 o 2 centimetri di acqua bollente. Trenta minuti in forno e cammina. Monta la panna e dai libero sfogo ai tuoi sogni.

Punto esclamativo: sii generoso con la panna montata.

Valore aggiunto: la domenica non si trovano idraulici. A terra.

 


Dai retta, ché io ai fornelli gli do del “tu”.

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Emilio Guardavilla risiede e vive a Piombino insieme ad altre
trentaquattromila persone circa.
Come tutti gli altri ci lavora e ci coltiva le proprie inclinazioni, nel suo
caso la lettura e la cucina.
E come gli altri respira quell’aria di mare che ha la stessa valenza chimica
per l’organismo dell’ossigeno o dell’azoto. Sognatore instancabile,
concepisce costantemente progetti di ogni genere a breve, media e lunga
scadenza senza abbandonarne neanche uno.

http://www.emilioguardavilla.it

Scritto da il 27.10.2009. Registrato sotto cucina, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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