PIOMBINO: BUON SUCCESSO PER LA 18° EDIZIONE DI VISIONARIA
Diciotto. Un numero come tanti altri ma se collegato all’età segna una tappa importante: il raggiungimento dell’età adulta, quella della maturità. Grande festa, perciò, per l’International Toscana Video Festival che raggiunge la diciottesima edizione e dista un passo dal ventennale.
Oltre ai consueti appuntamenti del Festival in sé per le serate del 29, 30 e 31 ottobre, quest’anno ci sono state un paio di novità come la serie di incontri Piombino in Nero ed il corso di cinema per le scuole curato da Franco Vigni.
Piombino in nero vedeva in campo, per tre sere, l’accoppiata libro + film e difatti di volta in volta sono stati presentati da Francesca Lenzi, Gordiano Lupi e Gabriele Acerbo volumi che avevano come soggetto il cinema horror e a seguire film ad essi collegati.
Con la Lenzi la serata è stata a base di Dario Argento, con Lupi si è virato su Lucio Fulci e per terminare, insieme ad Acerbo, con Lamberto Bava che è inoltre stato speciale guest star della serata.
Giunta alla sua quinta edizione, invece, la sezione VisionArt, curata da Pino Modica, si è arricchita di una performance dal vivo dell’artista Owen Eric Wood che ha presentato una sua propria videoinstallazione dal titolo Quality time with the family con la quale si voleva sottolineare l’incomunicabilità con i propri familiari e la solitudine dell’individuo. Infatti alla Galleria la Marina ogni sera veniva imbandita una tavola alla quale Wood ed i suoi familiari si riunivano per cenare insieme ma i suoi cari erano sostituiti da dei monitor per cui non c’era, e non poteva esserci, alcuna forma di comunicazione tra di loro.
Da menzionare è sicuramente il vincitore di questa edizione di Visionaria che può essere a buon ragione definito assoluto. Per la prima volta, infatti, un unico cortometraggio si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria ed il Gran Premio Visionario: stiamo parlando di Arafat and I (Io e Arafat), opera di Mahdi Fleifel nella quale, come menzionato dalla stessa giuria, si avvertono echi dell’evergreen Woody Allen nella comicità a tratti cinica e nelle situazioni paradossali che emergono dal corto.
Serena Scateni