ACQUA: +4% DA GENNAIO 2011 IN PROVINCIA DI LIVORNO?
L’aumento sulla bolletta dell’acqua ci sarà a partire dal 2011. Il presidente di Ato5, Paolo Pacini, spiega che Asa recupererà i 6 milioni e 250mila euro di mancati ricavi per il triennio 2005-2007, non dal prossimo gennaio, ma a partire dal 2011.
Per il triennio 2005-2007, Ato aveva stimato ricavi poco superiori a 162 milioni di euro, ma il fatturato di Asa è stato di circa 151 milioni. Mancano all’appello dieci milioni di euro, compensati da quattro milioni che nella delibera dell’Ato vengono indicati con la voce «ricavi diversi». Alla fine, ad Asa spettano poco più di sei milioni (non hanno niente a che fare con la morosità). La società che gestisce il servizio idrico integrato, per legge può recuperare questi soldi maggiorando le tariffe delle bollette dal triennio successivo.
Sempre secondo la legge, l’aumento annuo non può essere superiore al cinque per cento.
Era stata ipotizzata, anche se legittima, una “stangatina” sulle bollette, intorno al 4 per cento a partire da gennaio 2010. Subito si sono levate le critiche da parte delle associazioni dei consumatori e anche dai sindaci all’interno di Ato.
«A seguito di molte richieste che ci sono arrivate nei giorni scorsi – continua Pacini – abbiamo deciso di recuperare il credito a partire dal gennaio del 2011. Questa discrepanza di sei milioni comunque è fisiologica se si pensa che si discosta dalla previsione di consumo di circa l’1,8 per cento». Al momento l’Ato non ha ancora deliberato in merito. Quindi la decisione non è ancora nero su bianco, ma la volontà è praticamente unanime e dovrebbe essere ufficializzata in tempi brevi.
Per questi motivi, in un documento congiunto a firma dei primi cittadini di Cecina, Riparbella, Montescudaio, Piombino, Castagneto, Santa Luce, Castellina, Guardistallo, Marciana, Campiglia, Collesalvetti, i primi cittadini hanno risposto all’ASA: «Gli aumenti prospettati – scrivono i sindaci dell’Ato 5 – non sono da attribuire alle morosità, intese queste come crediti per fatture non ancora riscosse, fermo restando il loro peso sui costi della gestione aziendale. L’evasione tariffaria è argomento serio e delicatissimo, fonte d’iniquità come tutto il fenomeno dell’evasione fiscale in genere. Impone al gestore, e noi lo pretendiamo, uno sforzo continuo in termini d’efficienza e d’efficacia organizzativa, ma non produce effetti automatici di recupero a consuntivo sulla tariffa».
E ad Asa i sindaci replicano: «Vogliamo smentire con forza la dichiarazione resa alla stampa dai vertici di Asa da cui risulta che la causa principale dei minori ricavi sarebbe da ricercarsi nella stima eccessiva dei consumi, fatta allo scopo di mantenere artificiosamente bassa la tariffa. Se così fosse, la strategia dei sindaci sarebbe la seguente: tenere basse le tariffe oggi per essere costretti ad aumentarle domani. Ogni commento è superfluo». E aggiungono: «Si tratta d’affermazioni fuori luogo e inopportune, tali da generare ancor più confusione intorno a un tema già abbastanza complesso. Le decisioni prese sulle tariffe si fondano sui dati storici dei consumi provenienti dall’azienda stessa, gli scostamenti sono prodotti da elementi di varia natura che Ato 5 ha già ampiamente dettagliato».
Conclude il documento: «Comprendiamo il disagio e la preoccupazione dei cittadini, ma confermiamo il nostro impegno per proseguire con serietà e senso di responsabilità sulla strada del risanamento aziendale e dell’attuazione del piano d’investimenti, vere urgenze del territorio. E’ un obiettivo comune che ci vede uniti e concordi di là dalle appartenenze politiche».
A questi fatti riportiamo un commento congiunto delle segreterie PRC, liste civiche della val di cornia e val di cecina.
«Leggiamo con un certo stupore la posizione assunta dai sindaci di molti comuni nei confronti di Asa. Una posizione schizofrenica perché i sindaci di Campiglia, Cecina, Castagneto, Piombino, Castellina, Guardistallo e Collesalvetti erano degnamente rappresentati nella seduta di AATO che ha deliberato gli aumenti di tariffa venendo incontro evidentemente all’analisi fatta da ASA. Gli altri, assenti, avrebbero potuto parteciparvi ed esprimere tutte le loro preoccupazioni.
I Sindaci, attraverso AATO, hanno il pieno controllo del servizio e, se solo volessero farlo funzionare, non avrebbero che da esigere dal gestore efficienza e prezzi più contenuti.
Invece l’ATO è diventato un carrozzone su cui far salire amici e compagni di partito e i comuni non si sognano nemmeno di esercitare il controllo su un servizio essenziale come quello dell’acqua.
Poi però ci tengono a non fare brutta figura e se ne escono sulla stampa per rassicurare i cittadini, gridare contro ASA (che fa né più né meno quello che gli permettono di fare i sindaci) e stracciarsi le vesti contro i rincari e i sistemi iniqui di pagamento delle tariffe che gli stessi sindaci hanno approvato.
Incredibile. Ma vediamo chi c’era alla seduta dell’ ATO del 9/10/2009, quando i Sindaci hanno accertato “una differenza negativa arrotondata tra i ricavi conseguiti ed i ricavi del trienni pari a 6.520.883,00€, che dovrà essere applicata in incremento dei ricavi dei periodi futuri” aumentando di conseguenza la tariffa.
Ebbene i comuni sopra elencati erano tutti rappresentati e sottolinerei erano gli unici presenti perche’ su 32 comuni facenti parte dell’AATO5 20 erano assenti senza nemmeno un delegato, ad eccezione del rappresentante del comune di Collesalvetti, che ha votato contro, HANNO VOTATO A FAVORE DELL’AUMENTO DELLA TARIFFA.
Questo il mese scorso, ora cosa cercano? È vergognoso ed umiliante assistere ad una manifestazione così oscena di ipocrisia – concludono le Liste Civiche di Sinistra e le sezioni del PRC della Val diCornia e della Val di Cecina. I lor signori, e non ASA, hanno aumentato le tariffe ora, anziché prendere in giro i cittadini contraddicendosi palesemente, spieghino perché, se ci riescono».