INTERVISTA A LUCA SBRILLI PRESIDENTE DELLA PARCHI VAL DI CORNIA
Abbiamo intervistato il Presidente della Parchi Val di Cornia Luca Sbrilli sulle novità che la società Parchi sta attuando, sul futuro dei Parchi della Val di Cornia e sulle novità sulla costa est.
Abbiamo visto che nonostante la crisi economica globale le presenze nei Parchi del territorio “hanno retto”. Come giudica questo risultato? È migliorabile nel breve periodo?
I primi segnali che non ci sarebbe stato un crollo vistoso nelle presenze sono pervenuti ad inizio primavera con i primi dati del flusso turistico scolastico. Il dato del consuntivo della stagione 2009 ci conferma che abbiamo mantenuto le presenze (target scolastico, gruppi e individuali) del 2008 e del 2007, registrando una flessione del 2,5%. Ricordo tuttavia che nella stagione 2007 gli aumenti dei visitatori rispetto al 2006 sono stati del 21%. Per il target scolastico, molto importante per la nostra realtà, quest’anno abbiamo avuto un calo dell’11% ma negli ultimi due anni ci sono stati aumenti molto significativi rispettivamente del 24% e 30%. L’osservatorio nazionale sul turismo ci indica che per il turismo scolastico la flessione su base nazionale per il 2009 è stata del 18%. Per quanto riguarda i visitatori in aree archeologiche e musei la flessione è stata, su base regionale, del 10%. Quindi visto il contesto economico globale e confrontando la nostra situazione rispetto alla media nazionale e regionale, giudico positivamente la stagione appena chiusa. Logicamente tutto questo non deve trincerarci nella posizione di attesa. A questo proposito il budget preventivo per il 2010, pur tra i molti tagli, prevede di mantenere la stessa voce di spesa per il marketing allo stesso livello dello scorso anno. Il problema di cui soffriamo maggiormente è dettato dal fatto che il nostro sistema di parchi non è conosciuto al di fuori dei confini regionali. Da parte nostra cerchiamo di partecipare a tutte le iniziative possibili (convegni, fiere, meeting ecc.) e sfruttare ogni singola occasione pur di veicolare la nostra esperienza ed il territorio della Val di Cornia. A questo proposito la candidatura al Premio del paesaggio del Consiglio d’Europa è stata un’importante vetrina per tutto il nostro territorio. Per avere un salto di qualità significativo sarebbe necessario un’azione sinergica tra Parchi ed i singoli comuni sul tema del marketing territoriale, attraverso una strategia comune che potrebbe dare risultati migliori ed un risparmio di risorse.
Quali sono i futuri progetti della Società per il territorio? Proseguirete nella politica del percorso parallelo tra valorizzazione storico- culturale del territorio ed accordi commerciali?
In un momento storico particolare come quello che stiamo vivendo è difficile fare previsioni e nulla si può dare per certo. Schematizzando brutalmente, se fino alla fine degli anni ‘90 bastava avere buone idee e compilare una scheda progetto si riusciva ad attivare finanziamenti che coprivano fino al 100% compreso la progettazione, oggi la situazione è completamente diversa. I finanziamenti si trovano solo a circa il 50% e ciò significa che la restante parte deve prevedere un investimento diretto della singola amministrazione comunale, la quale deve anche sostenere in proprio la progettazione, senza alcuna certezza di attivare il finanziamento. Questo nuovo modo di accesso ai finanziamenti e le conseguenti maggiori difficoltà non hanno certamente congelato la società nel procedere nella propria missione. Ricordo un grande lavoro svolto in sinergia con la Provincia di Livorno per predisporre un progetto Life Plus sulle aree costiere (Parco Sterpaia e Rimigliano), approvato dal Ministero ma non finanziato dalla UE per mancanza di fondi, oppure un importante progetto elaborato per il Parco Archeologico di Baratti-Populonia nato dalla stretta collaborazione tra Parchi, Comune di Piombino, Soprintendenza Archeologica Regionale e Università per oltre 1 Milione di euro, per il quale ancora non sappiamo se sarà finanziato. Non continuo l’elenco che sarebbe lungo, limitandomi a riportare una notizia di qualche giorno fa particolarmente significativa.
Su 5 progetti dell’ordine di 20-30 mila euro cadauno presentati alla Regione Toscana con cofinanziamento regionale particolarmente contenuto dell’ordine del 20-50%, nessuno di questi troverà il sostegno della Regione. Comunque, pur con molte difficoltà, grazie al nostro lavoro prenderanno avvio a brevissimo alcuni importanti progetti. Il più significativo riguarda il completamento delle infrastrutture di valorizzazione nel parco della Sterpaia per 1.650.000 euro, mentre su di un avanzo di fondi sul PASL, attraverso una corsa contro il tempo a partire dal 15 Luglio 2009 con scadenza 30 agosto, grazie ad una operosa collaborazione Parchi-Comune di San Vincenzo, sarà attivato a breve un finanziamento di 600.000 euro per il completamento della pista ciclabile nel parco di Rimigliano e ulteriori interventi di valorizzazione. Ricordo inoltre che sin dall’Aprile del 2008, la Parchi ha operato per sbloccare i finanziamenti già previsti sul sistema dunale della Sterpaia, proponendosi persino come soggetto progettista dell’intervento. Oggi, dopo aver supportato la progettazione preliminare, dalle informazioni che abbiamo dalla Provincia, è in avvio il bando pubblico per la progettazione esecutiva dell’intervento. Suoi fondi POR nelle aree protette partirà nel 2010, grazie ad un forte interessamento della Parchi, il progetto di recupero dell’antica via dei Cavalleggeri che collega Calamoresca con Populonia. Sempre sui fondi POR sono state inoltre compilate diverse schede progetto anche su altri parchi.
Quelli sinteticamente sopra elencati sono progetti di valorizzazione e recupero, per quanto attiene invece ulteriori elementi strategici sul territorio, ricordo l’avvio di un percorso di progettazione per trasformare Rimigliano e la ex-tenuta e Poggio Neri in ANPIL, ossia il primo grado di status di area protetta ai sensi della normativa regionale vigente.
Per San Vincenzo è avviato anche un confronto con l’Amministrazione comunale per l’ampliamento dell’ANPIL di San Silvestro sul territorio comunale di San Vincenzo in modo da avere un’unica area protetta che comprenda i due comuni, dove alla valenza naturalistico-paesaggistica, si lega anche quella archeologica, visto che questa porzione di territorio è caratterizzata da cavità carsiche naturali di particolare valore ed utilizzate dagli antichi minatori nel periodo etrusco e medioevale come percorsi di penetrazione nelle profondità del sottosuolo. Per quanto concerne la seconda domanda non esistono accordi commerciali di alcun tipo con imprese, ma sono in essere rapporti di concessione con soggetti privati che, attraverso gara pubblica, gestiscono strutture all’interno dei parchi.
Solo su questa linea intendiamo mantenere la strategia di valorizzazione dei nostri parchi. Rapporti di altro tipo sussistono con molte imprese del settore turistico e commerciale della Val di Cornia che sono convenzionate con la Parchi; con tali imprese è istaurato un rapporto di reciproco scambio di sconti su biglietti per i parchi e i servizi al turista diffusi sul territorio.
Ci sono novità sulla gestione della costa nel parco di rimigliano in particolare per quel che riguarda la duna costiera?
Su questo argomento sono stato ufficialmente informato che ha preso formalmente avvio l’iter da parte della Provincia di Livorno per la progettazione di interventi di difesa del sistema dunale su Rimigliano. L’approccio metodologico dell’intervento dovrebbe ricalcare il progetto preliminare già elaborato sulla costa del Parco della Sterpaia.
E’ stato recentemente realizzato un incontro da parte del comune di Piombino sulla cura della duna della costa est da parte degli operatori. Ha notato una particolare sensibilità da parte di questi sull’argomento?
Dopo i primi incontri avuti con gli operatori della costa est, ho avuto la sensazione che questi ultimi fossero stati un poco abbandonati a loro stessi ad operare in un ambiente particolarmente vulnerabile e di estrema delicatezza come il sistema dunale del Parco della Sterpaia. Ho ancora in mente una frase di uno di loro esclamata dopo un aspro e duro confronto: “fino ad oggi ho fatto tutt’altro lavoro, che volete che ne sappia dei problemi della duna!!”. Questa frase, meglio di ogni
altra parola dava il senso della situazione. Dall’estate del 2007 è stato avviato un confronto serrato con gli operatori, volto ad informarli su tutto quello che era necessario conoscere per operare in maniera razionale sulla battigia e sulla duna evitando di determinare impatti irreversibili e contenere le interrelazioni tra le attività antropiche e il sistema naturale. Ho ritenuto quindi che il problema fosse di carattere culturale e quindi ho voluto provare ad uscire da una logica di controllore/controllato.
Pur mantenendo i propri specifici ruoli, ho sentito l’esigenza di provare a avviare un percorso di continua informazione, con la consapevolezza che per difendere l’ambiente naturale era necessaria la collaborazione di tutti i soggetti che vi operano e quindi oltre ai dipendenti della Parchi, dovevano essere coinvolti anche coloro i quali vi lavorano quotidianamente. Vista la situazione, abbiamo organizzato un corso di formazione, a spese della Parchi, dove hanno partecipato sia gli operatori che gestiscono spiagge attrezzate che coloro che hanno il compito di fare la pulizia delle spiagge con mezzi meccanici. Il corso è stato articolato con lezioni teoriche e lezioni sul campo dove gli operatori hanno potuto vedere le buone pratiche già realizzate e i tratti di evidente criticità. (1) Questo impegno e questo lavoro hanno dato un primo grande risultato: la condivisione della visione strategica del mantenimento del bene naturalistico spiaggia-duna, base essenziale per la vita del Parco e per le attività economiche in esso insediate.
La dimostrazione di ciò è stata confermata dalle risultanze del confronto diretto avuto con gli operatori per la stesura del progetto preliminare per la difesa del sistema dunale, ma anche durante il seminario del 24 Novembre us organizzato per la prima volta dall’Amministrazione comunale di Piombino, alla presenza di Regione e Provincia di Livorno, per discutere in maniera franca dei problemi della costa.
Tuttavia il primo vero banco di prova di quanto sinora riferito si deve rimandare all’esperienza maturata per l’ottenimento della Bandiera Blu, dove il Comune di Piombino è riuscito a creare una forte sinergia tra tutti i soggetti che operano sulla costa est con i risultati che conosciamo.
Andrea Fabbri
(1) Di questo corso la società Parchi è stata invitata a relazionare ad un importante Convegno che si terrà al Parco Regionale di San Rossore il prossimo 4 dicembre avente come oggetto la gestione dei sistemi dunali della regione Toscana.