PIOMBINO: MARINA REI INFIAMMA METAMUSICA
Ultima giornata di eventi dedicata alla musica e ai diritti umani per la festa della Toscana 2009. Il Centro giovani Fabrizio De Andrè ha ospitato Metamusica, rassegna musicale in cui si sono esibiti i migliori gruppi piombinesi. Ospite della serata la cantautrice Marina Rei che ha onorato la manifestazione con emozionanti esibizioni live e con importanti riflessioni sull’attualità dei diritti sociali e culturali delle donne.
Sono le 17 quando viene dato il via ufficiale alla giornata. Presentati dal giovane attore piombinese, Lorenzo Frediani, si sono alternati sul palco dell’Auditorium del Centro le migliori band locali che oltre alla musica hanno voluto sottolineare, ognuno a suo modo, l’importanza dei concetti di tolleranza e di rispetto dei diritti umani sempre più a rischio nella società odierna.Queste le formazioni che si sono esibite: Adena, Audio Box, Diatribo, Dusito,Malvasya,Nhorizon, Out fo Giò, Psychomantum, Thrower Away e Tora.
Alle 19 si presenta sul palco l’ospite principale della serata, la cantautrice Marina Rei. Intervistata del professor Fabio Canessa, l’artista ha ripercorso le tappe della sua carriera e della sua formazione musicale. “La musica ha una sensibilità e una forza che arriva direttamente al cuore della gente come oggi la politica non riesce a fare”, le sue più importanti parole.Tra una domanda e l’altra, la Rei, promotrice anche di una campagna contro l’infibulazione, ha regalato al pubblico performance artistiche di rara intensità e partecipazione presentando “Donna che parla in fretta”, tratto dalla sua ultima fatica discografica, ed altre canzoni del suo vasto repertorio.
Dopo un breve aperitivo preparato dai ragazzi del Centro,le esibizioni dei gruppi sono riprese fino a mezzanotte. Resta il rammarico, vista anche la qualità e la riuscita dell’evento, di una location forse “troppo intimista” che non ha permesso il grande successo di pubblico che giornate di questo tipo meritano per sensibilizzare una opinione pubblica sempre più assuefatta al conformismo e alla passività indotta.
Andrea Fabbri