PD: IL POST PRIMARIE VISTO DA MATTEO TORTOLINI
Abbiamo intervistato il segretario del PD Piombino-Val di Cornia-Elba Matteo Tortolini e gli abbiamo fatto qualche domanda dopo il successo alle Primarie regionali del 13 dicembre scorso.
1) Ad oggi, quante sono le probabilità che riesca ad entrare in giunta regionale?
Intanto vorrei ringraziare tutti i cittadini che in una giornata non certo favorevole si sono recati ai seggi a votare. Con loro vorrei ringraziare gli iscritti e i militanti del nostro partito e del PSI che si sono spesi per questa campagna. Se devo essere sincero ho un po’ di difficoltà a rispondere a questa prima domanda perché “ pronti via “ viene subito posta una questione di poltrone, approccio che mi sembra cronologicamente e politicamente mal posto. Intanto dobbiamo vincere le elezioni cosa che in Toscana molti danno per scontato ma in politica nulla è scontato, inoltre la provincia di Livorno ha un ottimo assessore che si chiama Gianfranco Simoncini che spero sia riconfermato. Infine ritengo che tutti si debba superare questa dimensione personalistica della politica; si hanno ruoli perché ti chiamano e non perché ci si propone individualmente, per ora mi è stato chiesto di fare il Consigliere Regionale e di partecipare alla costruzione del PD in Toscana e su questo darò il mio massimo impegno.
2) Quali sono le priorità per il nostro territorio su cui punterà in caso di effettiva elezione nel Consiglio?
Le priorità sono il completamento delle infrastrutture nave-ferrovia-gomma. Noi possiamo essere un importante snodo per un pezzo importante dell’ Italia sia lungo la costa verso il mediterraneo che per quella porzione straordinaria di paese che va da Grosseto a Fano verso l’Est Europa, passando per l’Elba e l’Arcipelago. Poi c’è l’economia; la Toscana deve sostenere le buone progettualità che arrivano dai territori che mettono insieme lavoro-impresa-cultura, per questo noi abbiamo molte carte da giocare e dobbiamo avere una mano per la riconversione economica del territorio. Infine, ma non per importanza, c’è il tema della crescita qualitativa dei servizi sociali con l’impegno attivo dei corpi intermedi, dell’associazionismo, del mondo cooperativo che dobbiamo incrementare e qualificare.
3) Come giudica il rapporto con il Partito Socialista a livello locale che si presenterà con voi alle regionali?
I rapporti sono ottimi e non da oggi. Culturalmente sono sempre stato un socialista-liberale, riformista, laico e garantista quindi mi trovo a casa mia in questa alleanza strategica che stiamo costruendo in Toscana. Localmente i rapporti personali e politici con Stefano che guida il PSI a Piombino, Luca che si occupa della FGS così come con Fausto Bonsignori in Provincia e gli altri amministratori che lavorano nelle giunte del territorio sono eccellenti. Dirò di più, c’è bisogno oggi più che mai della cultura socialista e riformista per contribuire ad innovare e modernizzare questo territorio e la proposta politica del PD su base nazionale. L’unità dei riformisti non è tema concluso e il PD non ha esaurito la cornice dei propri confini. Dobbiamo aprirci ad idee e culture vicine se vogliamo mettere in campo una proposta politica seria e maggioritaria.
4) Qual è il suo parere riguardo alla situazione della Stazione di Campiglia Marittima e della cancellazione di alcune fermate importanti? Se diventerà consigliere regionale si batterà per difendere lo scalo?
L’On.Silvia Velo e il Sindaco di Campiglia Rossana Soffritti stanno facendo un ottimo lavoro in tal senso. La mia opinione e la nostra opinione l’abbiamo espressa nella Conferenza Programmatica del PD della Val di Cornia-Elba dello scorso anno quando il problema dell’ Eurostar non era ancora balzato alle cronache. Lo scalo ferroviario di Campiglia deve superare alcuni residui di stazione “ di campagna” e diventare a tutti gli effetti la stazione di tutta la Val di Cornia e dell’ Elba. Questo ha implicazioni sul rinnovamento della struttura della stazione in se dentro una rilettura urbanistica del sito, con l’obiettivo di accrescere i parcheggi per allentare la pressione veicolare sul Porto di Piombino e la dotazioni di servizi al turista e al cittadino. Va da se che un obiettivo di questo tipo presuppone un collegamento tra Campiglia e Piombino che deve modernizzarsi. Noi siamo per realizzare nei tempi dovuti una “metropolitana di superficie “ che colleghi Campiglia con il Porto in 7-10 minuti in modo integrato con gli orari delle navi. Il tutto con un soggetto gestore che non può che essere uno dei tre consorzi che si stanno creando sul TPL in Toscana, dentro un accordo Regione-Ferrovie-Provincia-Comuni. Questo l’abbiamo detto e scritto un anno fa e questo è ciò che faremo, figuriamoci se non starò su questi problemi una volta eletto in Regione!!
5) Passiamo alla prospettiva nazionale: come giudica le posizioni del segretario Bersani e del Presidente Bindi in merito alla recente aggressione ai danni del Presidente del Consiglio?
Rosy Bindi ha precisato la sua uscita e comunque sia la posizione del PD è stata espressa da Bersani che è il segretario. La violenza va condannata senza se e senza ma, Berlusconi può non piacerci politicamente ma è il Presidente del Consiglio e ciò che è successo colpisce le istituzioni democratiche, non l’avversario politico. In questo senso la mia distanza dalla cultura e dalle parole espresse da Antonio di Pietro è siderale. Il problema dell’ Italia non sono i toni della politica e del confronto politico, ma l’inconsistenza della politica. Abbiamo distrutto i partiti, ridotto il potere delle assemblee elettive e i conflitti nella società trovano forme diverse di espressione, comprese quelle estreme ed il riferimento a Tartaglia è del tutto marginale viste le caratteristiche del soggetto, mi riferisco piuttosto al fatto che in Italia le forme del confronto e dei soggetti della democrazia sono molto molto deboli. Ecco che dobbiamo ascoltare e dare seguito alle parole del Presidente della Repubblica quando parla di costruire un clima costituente, altro che inciuci o altre semplificazioni, qui è in gioco la credibilità e la funzionalità della nostra democrazia.
6) Si inizia a parlare di leggi restrittive per la libertà del web e per il dissenso nelle manifestazioni. Si può fermare questa deriva? Se sì come?
Come al solito in Italia si agisce sull’ onda dell’ urgenza o dei fatti contingenti e puntuali senza avere un idea della società e del rapporto, in questo caso, con le nuove tecnologie. Sono nettamente contrario a forme speciali di restrizione della libertà sul web così come nella vita reale eccetto che per le violazioni di legge vigenti. Se il governo andrà avanti occorre fare una battaglia politica nel parlamento e nel paese. Il dissenso organizzato nelle manifestazioni è altra cosa soprattutto quando le manifestazioni sono organizzate da forze politiche. In questo caso la protesta organizzata in eventi altrui potrebbe configurarsi come una limitazione della libertà di espressione di chi le organizza le manifestazioni stesse oltre a rappresentare un potenziale problema di ordine pubblico. Non è un caso che storicamente ci sono sempre stati i servizi d’ordine per i grandi eventi pubblici, proprio per evitare che questi eventi risultino il terreno di contestazioni che potrebbero degenerare. Non credo che il dibattito democratico assumo forza e contenuto se si va dagli avversari a fischiare, quanto piuttosto se si propongono le cose.
7) Dalla recente manifestazione NoBDay è emersa una grande voglia di partecipazione da parte delle generazioni più giovani. Come vi porrete nei confronti del neonato Popolo Viola?
Sono restio a partecipare a manifestazioni contro una persona essendo affezionato, semmai, ad organizzare eventi per qualcosa. E’ per questo che non sono andato a Roma al NoBDay. In quel popolo però c’è un elemento di indignazione reale che è presente nel paese e che comunque deve trovare una risposta. Noi dobbiamo costruire una alternativa di governo a questa destra. L’alternativa passa dall’ indignazione ma da molte altre cose e tutti insieme dobbiamo metterla in campo.
8) I giovani del PD continueranno a tenere, secondo lei, una linea soft riguardo alle posizioni del PDL a livello nazionale o inizieranno a fare pressione sui vertici del partito?
Francamente non comprendo la domanda fondata, mi pare, su un assunto del tutto infondato perché non mi pare che i giovani del PD siano teneri con il governo. Il PD sta facendo una opposizione seria in Parlamento e nel Paese, sapendo che i numeri non sono dalla nostra parte. Escludendo l’assalto al Parlamento che mi pare una cosa piuttosto complessa, non ci rimane che fare l’opposizione democratica nelle sedi istituzionali e nel paese. Dobbiamo convincere la maggioranza degli italiani, anche quelli che hanno votato a destra, altrimenti non ce la faremo mai e se consideriamo quelli che non ci votano degli sciocchi ce la faremo ancor di meno.
9) In caso di elezione lascerà la carica di consigliere provinciale. Chi le succederà?
Il primo dei non eletti non appartiene alla Val di Cornia ma al nord della provincia. In linea di principio ritengo che si debba stare in una sola assemblea elettiva anche se non più tardi di 7 mesi fa sono stato eletto con un sistema che prevedeva i collegi e il nome dell’ eletto scritto sulla scheda. Dico questo perché sono molto attento al rapporto tra eletti ed elettori. Certamente ascolterò cosa dirà il partito, il territorio e il gruppo del PD in Provincia e farò quello che mi si chiederà di fare.
10) Come mai le primarie non hanno avuto una grande affluenza?
Ci interroghiamo poco e male su questo tema. La mia opinione è che da parte nostra ci sia un abuso di questo strumento. Un militante del PD da maggio a dicembre può aver votato per le primarie per le amministrative ( è successo in molti comuni della nostra Regione ), poi è andato a scegliere sindaco e consiglieri alle elezioni ufficiali. Nel mese di Ottobre ha partecipato a due primarie, una interna e una aperta, per scegliere il segretario nazionale, quindi ha votato per le primarie per il Consiglio Regionale. Cinque votazioni in otto mesi considerando anche Agosto sono troppe anche per i più appassionati. Partecipare non è solo votare anche perché vediamo che quando votiamo ogni mese alla fine le persone non partecipano nemmeno. Personalmente sono per la reintroduzione della preferenze su base regionale e per utilizzare le primarie solo per la scelta delle cariche monocratiche. Non vorrei facessimo la fine dei referendum dei Radicali, buoni solo per indebolire un importante strumento che ha sancito la nostra Costituzione.
Andrea Fabbri