BANCHE, LA CRISI NON C’E’, MA QUESTO SOLO PER LORO
Da ormai più di venti giorni, le uniche parole che mi girano per la testa del fallito vertice di Copenhagen del dicembre scorso sono le parole del Presidente del Venezuela Hugo Chavez: «Se il Clima fosse una banca, i governi già l’avrebbero salvato!», e il fatto che il denaro, sia ormai l’unico metro rimasto per valutare cose e persone. E che le Banche, gli istituti del Credito, siano ormai più importanti del clima del pianeta e delle persone che ne fanno parte.
Chavez: Se il Clima fosse una banca…
Tornando a noi in Italia, nel piccolo della Val di Cornia, il messaggio comunque non cambia, anche se, con una recente lettera ai suoi correntisti, una importante banca con filiali anche in Val di Cornia, chiarisce ancora di più un concetto, quello che qualcun’altro pagherà per le azioni delle banche, che anche se ormai metabolizzato dai più, alle volte si digerisce mal volentieri quando espresso in modo così “schietto”.
«Gentile cliente,
le illustriamo la proposta (che può essere solo approvata altrimenti l’alternativa è la chiusura del conto, per chi può farlo… ndr.) di modifica unilaterale di una delle condizioni in oggetto a seguito del “Cambio del service informatico” (alla fine è colpa sempre dei computer è risaputo. ndr.), nonché dell’ “incremento del costo del rischio creditizio correlato al deterioramento dello scenario macroeconomico” (le virgolette sono proprio nel testo, non so perché, ma contraddicono palesemente ciò che dice il governo da mesi e che cioè la crisi è finita e che stiamo ripartendo. ndr.)».
E ora pronti alla “modifichina” del contratto. «In caso di utilizzo fuori dall’affidamento concesso ovvero in assenza di affidamento saranno applicate (sempre per colpa del computer) le seguenti modalità:
Indennità di 3 euro al giorno per sconfinamenti entro i 5.000 euro;
Indennità di 5 euro al giorno per sconfinamenti fino a 25.000 euro;
Indennità di 8 euro al giorno per sconfinamenti oltre i 25.000 euro.
Tradotto per gli ignari utenti: Se prendi i soldi al bancomat e non ti hanno ancora accreditato lo stipendio e sconfini di 50 euro per 3 giorni questi “signori” si prendono, oltre ai costi di tenuta conto, bolli e altre amenità, 9 (nove) euro. Con i tassi di usura bloccati hanno trovato questo escamotage, che chiamano “indennità” ma che comunque è un interesse su quanto prestato e che viene calcolato su un importo che va da -1 a -5000 euro.
E così se tu dai i tuoi soldi a loro, l’interesse praticato è zero o giù di li, ma loro intanto li possono prestare agli altri. Ma se vai in scoperto anche per motivi tecnici, e loro prestano soldi a te, loro prendono tre euro al giorno (di interessi o indennità poco conta).
Chi sa se qualche garante o associazione di consumatori leggerà questo articolo, oppure se anche questa volta i “furbetti del quartierino” l’avranno vinta…
Il Grillo Parlante