AMERINI CONTESTA L’ACQUA SEMPRE PIU’ CARA IN VAL DI CORNIA

Giampiero Amerini della lista Polo di Centro destra a Piombino, in un interpellanza pone la questione aumento del 4% dell’acqua di ASA nel 2010 (facendola tornare quella più cara d’Italia o giù di li) a fronte di un inflazione ferma allo 0,8%. Leggiamo insieme integralmente l’intervento.

«Il presidente di ATO 5 Paolo Pacini – inizia Amerini – il 15 novembre 2009, ha dichiarato alla stampa: “ A seguito di molte richieste che ci sono arrivate nei giorni scorsi abbiamo deciso di ricuperare il credito a partire dal 2011”. Nel comunicato si legge inoltre: “Era stata ipotizzata una stangatina, sulle bollette, intorno al 4 per cento a partire dal gennaio 2010. Subito si sono levate le critiche da parte delle associazioni dei consumatori e anche dai sindaci all’interno di ATO”. Parole, solo parole, o meglio, affermazioni prive di fondamento, che non fanno certo onore al presidente di ATO e ancora meno lo fanno ai sindaci che lo compongono. Sì, perché l’aumento delle tariffe lo stabilisce ATO e sono i sindaci ad approvarlo! Come ha dichiarato il presidente del Consiglio di Sorveglianza di ASA Fabio Baldassari: “ATO 5 ha potere su ASA, anche sanzionatorio. Questo potere l’ha usato qualche volta. Può usarlo ancora”. Un aumento del 6-7 per cento delle tariffe dell’acqua, di fronte a un’inflazione che nel 2009 e stata sotto l’uno per cento e con la crisi che stiamo attraversando, è un vero atto di irresponsabilità. E’ questo l’aiuto che la maggioranza dei sindaci danno ai cassintegrati, ai disoccupati e ai pensionati? E pensare che hanno il coraggio di criticare lo Stato!

Preso atto che il “carrozzone”ASA, come ormai tutti la definiscono, si è dimostrata capace solo ad accumulare debiti, toccando il record di 130 milioni di Euro; Visto che ASA è strutturata male, con personale esagerato e male assortito, costituito da troppi impiegati e pochi operai.

Facendo il paragone con Acque spa di Pisa, che ha quasi il doppio di fatturato, di utenti e di rete di acquedotti, emerge questo: Pisa ha 364 addetti di cui ben oltre la metà operai, Livorno 528 quasi tutti impiegati e un costo per compensi ai dirigenti assai superiore; Considerato che la cattiva manutenzione della rete idrica e i cronici ritardi nelle riparazioni comportano perdite di oltre il 40 per cento dell’acqua erogata, che grava sugli utenti;        Considerato, inoltre, che per legge l’aumento non può essere superiore al 5 per cento; Tenendo conto, come affermato anche dal presidente del Consiglio di Sorveglianza, che ATO ha poteri su ASA, anche sanzionatori».

Amerini Chiede al Sindaco di informare il consiglio comunale, in una delle prossime riunioni, sulle motivazioni che hanno portato a questi paradossali e ingiustificati aumenti delle tariffe dell’acqua e di invitare alla stessa riunione i dirigenti di ATO 5 e di ASA.

Scritto da il 20.1.2010. Registrato sotto politica, ultime_notizie. Puoi seguire la discussione attraverso RSS 2.0. Puoi lasciare un commento o seguire la discussione

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