I LUCCHINI VERSO LA CESSIONE DEFINITIVA ALLA «SEVERSTAL»
Il gruppo Severstal e i fratelli Giuseppe, Silvana e Gabriella Lucchini hanno trovato la quadra per la transazione che scongiura il rischio di cause o arbitrati internazionali e cede al gruppo siderugico di Cherepovets il 20,18% del gruppo bresciano ancora in mano agli eredi del cavalier Luigi.
Si tratta ancora di indiscrezioni sulla quale l’azienda risponde «no comment», ma le anticipazioni del settimanale «Il Mondo» parlano di acquisto imminente. Tutto dovrebbe quindi chiudersi con la compravendita transattiva ad un prezzo non molto lontano dai 100 milioni di euro. Gli eredi terranno la Lucchini Sidermeccanica, che già avevano, e lasceranno il campo per quanto riguarda Piombino, Servola e la francese Acometal.
Rimane aperta la partita per quanto riguarda l’ulteriore cessione della Severstal, che dovrà disfarsi del 51% in modo da deconsolidare gli 800 milioni di debiti Lucchini e le perdite in formazione fino al 2012. La procedura è incardinata su un documento predisposto dall’advisor Deutsche Bank che è affiancato su incarico di Severstal dallo studio legale Freshfield Bruckhaus Deringer (l’avvocato super partes di Lucchini spa è Raffaele Nobili).
I russi hanno una lista con sei nomi, fra cui tre private equity internazionali con background nelle ristrutturazioni industriali: Blackstone (di Steve Shwarzman), Beverly Hills (promosso da Tom Bores e Apollo (che cinque anni fa ha rilevato Metals Usa). Tra gli ammessi anche i russi di Troika capital partners. Tra gli industriali Arcelor Mittal e Tata Corus. Fonti vicine al dossier indicano in almeno 300 milioni l’investimento da fare nel gruppo per reggere l’assorbimento di cassa, adeguare Piombino e trattare con le banche. Ma non è escluso nemmeno che Mordashov decida di ristrutturare in proprio.
Tratto da “Brescia Oggi” del 27 febbraio 2010