PIOMBINO: GIUSEPPE LUCCHINI SALUTA I PROPRI EX DIPENDENTI
Giuseppe Lucchini ex azionista principale del gruppo Lucchini spa, dopo la completa cessione del gruppo a Severstal, manda ai propri ex dipendenti una lettera con la quale annuncia il suo definitivo ritiro dalla società. Nella lettera non una parola alle sofferenze subite dalla città di Piombino a livello di inquinamento durante la sua gestione, non una parola per i numerosi morti durante la sua gestione, e non una parola sulle persone che hanno perso il lavoro durante la sua gestione.
Dasvidania Presidente, saranno pochi quelli che la rimpiangeranno.
“Ai dipendenti della Lucchini spa,
Forzando il mio abituale riserbo, nel momento in cui la mia famiglia ed io usciamo dalla comagine azionaria della Lucchini sento il desiderio di rivolgere un pensiero ed un saluto alle persone che lavorano nel Gruppo, con un particolare riguardo a quelle che hanno condiviso le sorti della Lucchini da lungo tempo. Ritengo di dover sopratutto a loro delle spiegazioni che derivano dalla storia degli ultimi 15- 20 anni.
Partiamo dall’ormai lontano 1992, quando decidemmo di acquisire lo stabilimento di Piombino che versava allora nelle condizioni critiche a tutti ben note. Con grande coraggio e ottimismo investimmo negli anni a seguire quasi mille miliardi di lire, per modernizzare e rendere più efficiente l’intero impianto.
Purtroppo il mercato e la congiuntura non ci aiutarono tranne brevi parenti positive nel 1995 e nel ’98.
Nel 2003-04, ci si trovò a fronteggiafre la parte finale di una difficile crisi congenturale, aggravata da alcuni tracolli finanziari (Cirio, Parmalat, e altri) che irrigidirono il sistema bancario ad un punto tale che per il bene del Gruppo dovetti ricercare un partner internazionale per rinforzare finanziariamente l’azienda; fu così che trovai ne Gruppo russo Severstal un azionista con cui stipulare un importante accordo. Cedere la leadership del gruppo fu per me nel 2005 scelta dolorosa, ma in tal modo fu possibile immettere nelle casse della società una cospicua liquidità (circa 450 milioni di euro) con un contributo significativo anche della mia famiglia.
L’operazione, nel tempo a seguire, diede risultati positivi anche perchè nei successivi quattro anni (2005-08) assistemmo ad uno dei più lunghi cicli congiunturali positivi.
Improvvisamente, però, si presentò nel 2009 il peggiore anno mai vissuto dall’economia mondiale post bellica. Alla luce di questo brusco cambiamento dello scenario economico globale, Severstal sta valutando la possibilità di ritirarsi dal mercato europeo, per concentrarsi sullo sviluppo industriale d aree geografiche ritenute più strategiche e potenzialmente più redditizie. questa prospettiva mette ovviamente il Gruppo in una difficile situazione.
Preoccupato di ciò, mi sono nuovamente impegnato personalmente a cercare una soluzione che desse una solida prospettiva al Gruppo Lucchini. Ho perciò coltivato numerosi contatti con il mondo finanziario, bancario ed imprenditoriale.
Ero ad un buon punto nella creazione di un solido gruppo di investitori, quando, purtroppo, mi sono trovato di fronte ad una posizione dell’azionista di maggioranza che, avendo dichiarato di voler in tempi ristrettissimi per la dismissione della sua partecipazione, non mi ha permesso di proseguire nella ricerca di una soluzione nell’interesse primario dell’azienda e di tutti coloro che all’azienda hanno ddicato la loro attività lavorativa e da essa traggono il loro sostentamento. In pratica sono stato messo in condizione di dover accettare l’uscita dall’azionariato della Lucchini (peraltro a condizioni peggiori rispetto a quelle previste dai patti stipulati a suo tempo).
Non posso nascondere un fondo di amarezza perchè in questo particolare frangente sono convinto che avrei potuto giocare un ruolo importante per il futuro della realtà industriale che porta il nome della nostra famiglia, realtà costruita sulla base di un disegno industriale da me impostato e definito negli anni ’90 e tuttore in essere.
Non essendo più azionisti, difficilmente potrò fornire l’aiuto che vorrei poter dare.
L’augurio è che questa “nostra” azienda possa avere ancora il futuro che si merita per il bene di chi ci lavora e ha contribuito e contribuirà al suo sviluppo.
Con questo auspicio augurale, saluto con gratitudine e riconoscenza, anche a nome dei miei familiari, tutti coloro che in qualunque posizione ed incarico hanno creduto e credono nel Gruppo Lucchini.”
Brescia 4 Marzo 2010
Giuseppe Lucchini
Gabriele Tozzi