JUDA: «ESISTONO SOLO MASCHERE, PIU’ O MENO COMODE E CONVENIENTI»
Incontriamo Alessandro Leonardo Lenzi, meglio conosciuto nel mondo della musica italiana contemporanea come Juda. Una forte personalità eclettica, un fascino camaleontico quello del cantante piombinese che lo ha portato a vincere nel 2008 il Festival Estivo della Canzone.
E pensare che Juda ha iniziato a studiare musica da autodidatta muovendo i primi passi con un gruppo punk rock, i Ripe Violets, in cui lui cantava e “suonava” il basso. Il gruppo suona insieme per cinque anni e poi si scioglie a causa dei vari impegni lavorativi e di vita dei componenti.
Dopo i primi anni di scoraggiamento, Juda va a Torino dove studia Design presso l’Istituto Europeo di Design-IED, vincendo e mantenendo una borsa di studio in Fotografia. Continua però a subire il fascino della musica che sin da bambino ha sentito come veicolo principale per comunicare con gli altri ed esprimere i propri sentimenti.
Fa così la conoscenza di Simone Gazzola, in arte il Dottore, che diviene suo attuale collaboratore e coautore e fa riesplodere in lui la voglia di esserci, di dire la sua e di provare ancora quell’adrenalina e quell’entusiasmo che gli dà la musica.
Juda è un artista completo e il suo amore per l’arte in tutte le sue forme lo porta a realizzare dei video bellissimi e molto particolari in cui il gusto per il visivo appunto è espresso appieno. Il suo è un immaginario enorme e complesso e i brani e le liriche stessi che l’artista compone nascono da immagini che gli attraversano per la mente, da sogni e dall’influenza di alcuni film.
Lo pseudonimo Juda nasce dal fatto che nelle sue canzoni Alessandro parla di sé ma immaginandosi nella vita di qualcun altro, che conosce o meno. Tutto ciò avviene in modo inconscio e quindi in qualche modo quando si racconta attraverso un’esperienza che non è propriamente la sua è come se cantasse una piccola bugia.
Tra le influenze di Juda troviamo David Bowie, Elvis, Madonna, i film di Kubrick, i miti greci, le fiabe tedesche, l’Impero Romano, il Mago di Oz e la città di New York, ma soprattutto il cantante è affascinato da quel tipo di arte che coinvolge più di un solo canale, quell’arte che tocca più sfere, come le esibizioni di quei cantanti che non si fermano al bel canto, ma mettono la loro impronta abbinando alle performance coreografie, scenografie e recitazione. Un artista che ama, quindi, la contaminazione, le citazioni, l’autoreferenzialità ma anche le collaborazioni fra artisti diversi.
Al momento Juda è sotto contratto con una produzione romana, con la quale sta ultimando le registrazioni del primo disco. Ha da poco finito di realizzare il primo video di uno dei brani Lo Squalo che presto sarà disponibile in rete sul sito ufficiale www.ilcircodijuda.com, in cui potete iscrivervi per ricevere aggiornamenti, news e info sul cantante.
Fra gli altri progetti in cantiere c’è quello di registrare delle voci per alcuni progetti di vari dj, ma anche l’esercitarsi in prima persona sulla consolle per mixare. E da sempre rimane la grande passione per fotografia, primo amore che continua ad esercitare in vari lavori di pubblicità e grafica.
Il successo di Juda, negli anni, è cresciuto sempre più. Il cantante è molto amato dal pubblico che gli sta facendo prendere coscienza delle proprie potenzialità e del suo fascino artistico, poiché lui definisce se stesso essenzialmente un timido e un insicuro. Il cantante è anche un perfezionista e costantemente sposta in là la voglia di perfezione, frequentando vari corsi per migliorare se stesso.
Al momento, la sua poetica attraversa una fase individualista in accordo con la contemporaneità che ci circonda e con tutto il mondo occidentale. Più che voler lanciare un messaggio particolare l’artista, nelle sue canzoni, racconta i malesseri psicologici di quei giovani suoi coetanei: la noia, la depressione, il senso di non appartenenza, la voglia di isolamento e il credersi unici e soli nel nostro dolore. L’unico messaggio che l’artista si sente di mandare è quello di non annientarsi dentro a problemi che non esistono, di non isolarsi dagli altri e di mangiare i mostri che sono dentro di noi.
Margherita Dinolfo
grande aleeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee